Il Presepe

Il Presepe

E se ci fossi stato anche tu, in quella notte magica, di oltre duemila anni fa ...?


C'è un po' di agitazione nell’alta valle, qui dove molti pastori sostano per trascorrere la notte.
Che cosa sta succedendo, perché mai tanto movimento?
Qualche lupo sta forse assalendo le greggi, anche se il luogo è ritenuto sicuro?
Amir s'è alzato e sta cercando di capire che cosa stia accadendo.
Laggiù, sul fianco della collina, tutte le luci sembrano muoversi verso il fondo valle. Perché?
Il sole è già tramontato da un pezzo e qui, in questi prati più alti, è il tempo del riposo per gli animali ed i pastori. Ma stanotte non è così, davvero sta accadendo qualcosa di diverso.
Amir richiama il cane perché faccia buona guardia alle pecore, si avvolge nel mantello, prende la lanterna e si avvia sul sentiero che porta al campo vicino, dove si accampa un pastore suo amico.

Anche lui è in piedi e sta radunando le pecore per mettersi in cammino.
– Ehi, ma cosa succede stanotte? – grida appena gli giunge a portata di voce.
– Stanno scendendo tutti! – gli risponde – dicono che fuori dalla valle, dietro alla collina, ci sia qualcosa di bellissimo. Bisogna senz'altro andare a vederlo e voglio andarci anch’io. Dai, Amir affrettati, vieni, ci troviamo giù in paese.

Non è che un pastore abbia molte occasioni per vedere cose nuove, perciò l’invito è subito accolto.
In cammino Amir ritorna in fretta al suo bivacco, richiama le sue pecore. Le conta: sì, ci sono tutte e quindici. Può partire e, con la lanterna in mano, prende deciso il sentiero che porta fuori dalla valle.

Il paese ancora non si scorge, occorrerà un po’ di cammino. Soltanto dopo aver aggirato il fianco della collina, si potrà intravedere Bethlem e ciò che stanotte sta eccitando tutti i pastori.

Eccola finalmente!
Ed ora è chiaro il motivo di tanto richiamo: il paese è illuminato da una stella luminosissima, una cometa con una lunga scia scintillante.
La stella è là, bassa nel cielo, quasi a sfiorare i tetti e le terrazze delle case, come se volesse indicare che proprio in quel luogo stiano avvenendo cose meravigliose.

Alla sua luce si può affrettare il passo: la strada è più visibile e più facile da percorrere. Ma ce n'è ancora un buon pezzo da fare.
Ecco un altro pastore in cammino come lui. Amir lo conosce, gli si affianca e lo saluta:
– Olà Lev, stai andando anche tu in paese?
– Certo, m’han detto che là stanotte è nato un Re e desidero andarlo a vedere.
– Non sono curioso, – replica Amir – però c'è un qualcosa dentro di me che mi dice che è bello andarci!
E i due proseguono insieme, tra i belati, il tin-tin dei campanelli delle pecore e qualche abbaiata dei cani, di richiamo perché non si disperdano.

Ora hanno raggiunto la casa di un contadino. L'uomo è lì sull'uscio con sua moglie a fianco e, appena gli son vicini, borbotta:
– Non so che cosa abbia preso a tutti voi pastori, stanotte. Non è ora d'andare in giro, tornate su in collina, lasciateci riposare!
– È nato un Re in paese, bisogna seguire la stella e andare a fargli festa, – gli rispondono – dai, vieni anche tu e porta qualcosa da regalargli.
– Non m'interessa, io non vado in giro di notte. Che vi prende, siete tutti matti?
– Io invece ci voglio andare, – esclama Agar, sua moglie, – la notte è fredda e al piccolo Re io porterò la mia coperta perché lo riscaldi un poco. Dev’essere molto povero se nasce qui, così lontano da Jerusalem, – e grida ai due pastori – ehi, aspettatemi, vengo anch’io!

Dopo pochi istanti eccola già sul sentiero, in cammino con loro, col suo fardello sotto al braccio. Ma un po' più indietro c'è anche suo marito: si è ricreduto e non vuole lasciarla andare da sola.

Più il paese s’avvicina, più s'incontrano altre persone, tutte dirette nella stessa loro destinazione. Ci sono pastori e contadini, uomini e donne, giovani e anziani.
Le pecore un po’ si mescolano, ma bastano poche grida e qualche fischio dei pastori perché gli animali rientrino nel proprio gregge.
Si prosegue sulla strada, insieme e ci si scambia l'un l'altro qualche notizia:
– Dicono che il Re bambino si trovi in una stalla oltre il torrente.
– Sì, alla stalla del mugnaio, – c’è chi precisa.
– La stella sembra proprio lì sopra, – un altro conferma.
Ecco ... – Io ho del latte e del formaggio e tu cosa porti da regalargli?
– Vorrei donare l’agnellino che ho qui in spalla, nato ieri mattina.
– Io posso fargli un po' di festa suonando la mia zampogna, – dichiara un altro.
– Anch’io, anch’io … – dicono quelli che vogliono suonare il loro flauto, piffero o altro strumento.

Ora sono arrivati alle prime case di Bethlem, ma la stalla del mugnaio è fuori dal paese, oltre il torrente: bisogna proseguire.

Anche qualche abitante è uscito di casa e si è avviato su quello stesso sentiero, unendosi ai gruppetti che vengono dalla campagna e dalla collina.

Manca poco alla stalla del mugnaio e già si sentono i suoni allegri delle pive e delle zampogne che fanno festa al Re Bambino.
Insieme ad Amir stanno per arrivarci anche Lev, Agar e suo marito e poi altri pastori, contadini e qualcuno della città.
Com’è bello andarci così: tutti insieme.

C'è gioia ed entusiasmo.
Dai vieni anche tu!




Re Bambino





Qualche altro mio racconto di Natale degli anni precedenti:
- 2018 - Una Vigilia di Natale
- 2017 - La Gara degli Alberi di Natale
- 2016 - Hanno Rubato l'Albero di Natale
- 2012 - La Statuina Caduta

G.A.

Ritorno all'Archivio dei Racconti     Ritorno alla Selezione dei Racconti



© Copyright Giorgio Altichieri - 12/2022 Tutti i diritti riservati.