Una Vigilia di Natale

La realtà può essere più magica di quello che possiamo immaginare ed ancor di più può esserlo alla vigilia di Natale. Qui ve ne racconto una, ambientata a Milano, nel quartiere dove abito da qualche anno.


Quando si avvicinano feste coinvolgenti come questa, tutti si danno un gran daffare, pensando agli incontri coi parenti, gli amici e i conoscenti.
Chi invece è solo, purtroppo sente ancora di più la solitudine. Uno di questi è Phil.

Per colpa sua o per l’accanimento di una sorte cattiva, la vita gli ha giocato dei brutti scherzi. Anche l’ultima persona in cui avrebbe potuto far affidamento, gli ha girato le spalle. Di certo Phil avrebbe potuto evitare gli errori, ma la presunzione e la sfortuna lo hanno portato a sbagliare.

Veniamo ad oggi, che è la sera della vigilia di Natale: dov’è adesso Phil?
Sta camminando per strada. Ormai attorno a lui non c’è quasi più nessuno.
Chi doveva spostarsi è già arrivato a destinazione ed adesso se ne sta a casa sua o presso parenti od amici, dove in allegria fervono gli ultimi addobbi ed i preparativi per la cena.
Sono poche le ore che mancano per festeggiare tutti insieme.

Mentre cammina in quella via Phil medita rattristato:
– Sì, è arrivato Natale: un altro Natale. Quanti ne ho già passati: davvero tanti.
Questo potrebbe essere l'ultimo ...
E già: sono abbastanza avanti con l’età ed ho i miei acciacchi. Chissà se sarò ancora qui il prossimo anno?

Nella strada C’è un’altra persona, che procede in quella via, ma sull'altro marciapiede. E’ una donna, che sembra abbia intenzione di fare la sua stessa strada, perché son già due volte che, giunta agli incroci, gira a destra o a sinistra, proprio come intende fare lui.
– Chissà dove è diretta? – si è già chiesto – è quasi come se volesse insegnarmi dove andare.

Se Phil alza lo guardo, può vedere finestre illuminate e balconi dove scintillano le luci intermittenti dei festoni di Natale, in gara con le decorazioni luminose che avvolgono i lampioni.
Ma guardando più in su, sullo sfondo buio del cielo, s’accorge ora che sta incominciando a nevicare.
Si tratta però soltanto di qualche timido fiocco, che si dondola nell'aria, senza decidersi se scendere o risalire su, verso la sua nuvola.
– Invece, che nevicata quella volta! – ripensa adesso lui, ricordando una lontana notte di Natale della sua infanzia.
Che meraviglia! Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ma all'uscita dalla messa di mezzanotte tutta la piazza era diventata bianca sotto una folta coltre di neve.
E sottovoce mormora:
– Che bello allora! Magari nevicasse stanotte come allora!

La signora che era sull'altro marciapiede lo ha sentito nonostante la distanza. Chissà come mai?
Ed ecco che si sposta sul suo lato ed appena gli è accanto gli dice:
– E’ meglio che non nevichi. Guarda un po' in quell’angolo laggiù.
Phil scruta da quella parte e vede che là, nella penombra, c'è qualcuno rannicchiato. Sì, c’è veramente un uomo sdraiato lì al freddo: è un poveretto, un barbone appisolato tra i cartoni, una coperta ed alcune bottiglie di vino, vuote.
– Se l'è scolate per riscaldarsi e per addormentarsi senza pensare più a niente, – commenta Phil e conferma, – sì, è meglio che non nevichi, è già conciato fin troppo male così.
Poi, riguardando meglio quell’uomo, aggiunge:
– Lo conosco, l'ho visto spesso da queste parti. Si chiama Hassan; pur se è più giovane di me non so davvero come faccia a resistere, vivendo così, per la strada.

Phil intanto sta cercandosi nelle tasche e trova alcuni euro. Sarà colpa dell'atmosfera natalizia o forse dell’ultimo pezzetto d’amore che tiene nel cuore, ma ecco che s’avvicina a quel poveraccio, lo scuote leggermente e lo chiama per nome.
L’altro non lo sente: dorme davvero. Allora Phil gli infila quei pochi euro nella tasca del giaccone e, mentre gli sistema un po' meglio la coperta, gli dice:
– Dai, non ne ho molti, ma li divido volentieri con te. Comprati qualcosa da mangiare: domani è Natale!

La donna ha seguito i gesti di Phil e li ha approvati con cenni del capo.
Mentre ora s’allontana, gli dice seria, seria:
– Hai fatto bene. Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia!
Lui, sorpreso, la richiama:
– Signora mia, bella frase! Se ben ricordo l'ha scritta il Manzoni.
– Già, – conferma la donna.
E lui allora:
– Comunque a me non interessa, io non credo più in Dio.

Ma lei, già scesa dal marciapiede, quasi dall'altro lato della strada, gli risponde:
– Caro Phil, non importa se tu non ci credi, Lui ti vuole bene lo stesso!
Ancor più sconcertato lui tenta di rincorrerla:
– Ehi, anche questa frase l’ho già sentita! Ma tu chi sei? E come fai a conoscere il mio nome?
L’altra, mentre scompare in un angolo più buio, gli risponde:
– Siamo quasi arrivati alla nostra destinazione. Ora ti devo salutare, non ho un vero nome, ma se vuoi, puoi chiamarmi: Coscienza.

Phil si blocca lì dove si trova.
Mentre il cuore gli batte a mille, si chiede se sia reale o no ciò che gli sta accadendo.
Si sente molto strano e gli occorre un po' per riprendersi.
Quando, finalmente riesce a fare un bel respiro, si rincammina verso casa: per fortuna manca poco.

La strada gli è parsa più lunga del solito; ora è arrivato in una piazza ampia ed ancor più illuminata.
La sta attraversando e resta sorpreso nel vedervi un’edicola:
L'edicola – Che strano, l’avevano tolta perché non lavorava abbastanza, invece eccola qui rifatta, tutta bella e nuova! Come mai?

Lì di fuori c’è anche il giornalaio vestito da Babbo Natale. Sta chiudendo, però, scorgendo Phil, lo invita ad avvicinarsi e gli chiede:
– Vuoi l’ultimo “gratta e vinci” di Natale? Solo un euro. Dai è un'occasione: di certo è fortunato!
– M’è rimasto giusto un euro, – risponde lui, dopo essersi rovistato in tasca ed acquista quel biglietto più per cortesia che per convinzione.
– Su, guarda se hai vinto, – lo sollecita subito l’altro.

A Phil serve indietro la sua moneta per grattar via dal cartoncino il riquadro argentato. Se la fa imprestare e fa come l'altro suggerisce.
– Sì, c’è qualcosa. Qui sta scritto: "Un Ingresso al Blue Paradise, Tutto Incluso, Ingresso valido la Vigilia di Natale".
– Ah, super! – commenta il giornalaio, – sei davvero fortunato. Il locale è giusto qui nella via, sulla sinistra, dopo l'incrocio col semaforo, dove passa il tram 33. Credo che là ti troverai davvero bene!

Phil se ne rallegra, forse ha trovato come passare qualche ora e dimenticare i malanni e i tristi pensieri. Saluta, ringrazia e si dirige là dove gli è stato indicato.
Si sente molto affaticato, ma sono solo pochi passi.

Dal di fuori quel posto non sembra gran che, ma il sorriso dell’addetto all’ingresso del “Blue Paradise” è rassicurante. Gli controlla il biglietto-premio, che è assolutamente valido, ed anzi gli dice:
– Mi avevano avvertito che saresti venuto. Buon divertimento!
– Grazie, – risponde Phil confuso, ma troppo stanco per chiedere spiegazioni.
L'altro, allora:
– Entra pure, ma fa’ attenzione, la luce all’ingresso è molto forte, quasi accecante: davvero nulla a confronto con le ombre del mondo qui intorno.
Sali pure sempre dritto, vicino alla cima ti sentirai più leggero.
E vedrai quanto è bello!





Blue Paradise



Ogni vigilia è un momento di passaggio: mentre qualcosa di vecchio finisce, qualcosa di nuovo sta per incominciare.



G.A.

Ritorno all'Archivio dei Racconti     Ritorno alla Selezione dei Racconti



© Copyright Giorgio Altichieri - 12/2018 Tutti i diritti riservati.