In Germania, di recente, hanno liberalizzato l'uso della marijuana.
C'è chi propone di fare lo stesso da noi. Così circoleranno droghe più controllate e sicure di quelle che ora
si spacciano clandestinamente.
Hanno ragione? Si, no?
È questo il problema da risolvere perché la nuova generazione ci possa sostituire validamente domani?
È bene liberalizzare un'altra sostanza nociva, oltre all'alcool e al tabacco che già ci sono?
Penso di no.
Comunque, già circolano varie altre droghe, subdole e pericolose, di cui non ci si preoccupa abbastanza.
La prima e più pericolosa droga per i nostri giovani sono le notiziole di stupidaggini che quotidianamente ci travolgono e ci sommergono.
Sono banalità, cose effimere che però vengono messe in primo piano, come se fossero i fatti più importanti della giornata, come se fossero le motivazioni fondamentali su cui impostare le proprie azioni, i traguardi, il proprio futuro per arrivare sicuri al domani, per aver successo nella vita.
Il potere dei mass media attuali è smisurato.
L'evoluzione delle tecnologie li ha affidati, purtroppo, nelle mani di chi è istintivamente orientato a parlare di spettacolo, di divertimento, di sciocchezze e non della vita reale.
Ed infatti, ecco che non solo i Social, a cui i giovani s'allattano senza pause, ma anche i normali notiziari di ogni giorno sono ingolfati di notiziole su questo e quello spettacolo, di questo o quell'altro evento musicale o concerto, già avvenuto o in programmazione. Con corredo di incensi e lodi pompate per questo o quel canticchiatore, di cui tanti delle generazioni un po' più appassite, come me (non credo di essere l'unico) non hanno mai sentito parlare.
Il mercato ha messo la TV in concorrenza coi Social, così, pure lì, si mescolano cose serie ed importanti con le stupidaggini.
Ad esempio, la Rai è diventata ormai TeleSanremo, perchè non fa che parlarne in ogni telegiornale, anche se mancano almeno otto mesi al prossimo festival. Serve a non parlare di cose più serie.
Così i giovani non capiscono più nulla e prendono cose frivole e sciocchezze come esempi, come modelli e ideali per il proprio futuro.
Non più lo studio per arricchire la mente e imparare una professione, ma un'esibizione, una cantatina.
Il vecchio adagio: "fa' un po' di fatica per acquistarsi un valore" è diventato: "adopera ciò che sei, usa te stesso, la tua voce (non importa se gracchi), il tuo corpo coperto di tatuaggi, per farti notare, per affermarti."
C'è molto di falso, di gonfiato, di drogaggio commerciale. Basta pagare, trovare l’appoggio giusto
e i mass media parlano di te e ti ferragnan su il tuo bel pandoro rosa.
Dai e dai, insistendo si convince chiunque.
Di conseguenza, che cosa può immaginarsi un nostro teenager?
Che quelli sono gli obiettivi importanti a cui mirare? Che nella vita bisogna buttarsi a far spettacolo?
Proprio così.
Il messaggio inquinante, insistente, instillato dai mass media, diventa: "dai prova anche tu, non importa se non ne sei capace, basta far finta di cantare, basta truccarsi, tatuarsi dalla testa ai piedi. Poi la scena, le luci, il frastuono, la bagarre faranno il resto e sarai osannato.
Dedicati a questo! Non affaticarti a procurarti un diploma o un'abilitazione ad un vero mestiere!
Datti alla scena: è molto più facile, nessuna fatica, vai a far versacci sul palco, vai a far rappereggi e fedezzumi. Pure tu avrai successo!"
Purtroppo, questo è il messaggio che vien fatto circolare.
È la pericolosa droga di oggi!
Modelli pompati, esagerazioni.
Falsi dei, belli di fuori ma pieni di futilità e vuoti di valori.
Mele lucide col verme dentro. Ahi, ahi!
G.A. - 06/2024
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