Pazzie

Pazzie

Gaza e Israele Sulle cose tremende che stanno purtroppo accadendo ho fatto questa riflessione:
- Mathausen, 150.000 ebrei morti in 5 anni;
- Gaza, 31.000 palestinesi morti in 3 mesi (e tra le vittime, di più le donne e i bambini che gli uomini). Così ho pensato: ecco qua Gazhausen!
Hanno imparato bene dai loro persecutori nazisti.

Qualcuno a cui ho passato questa dura riflessione mi ha ribattuto:
"Ma non sai che cose orribili han fatto i palestinesi il 7 ottobre? Cose tremende, da far accapponare la pelle solo a guardare gli spezzoni dei filmati che gli stessi assalitori hanno fatto per gloriarsene!"

È vero: una precedente tremenda pazzia, ha scatenato la seconda.
Allora, due le pazzie: due tremende pazzie.
Nessuna delle due si può scusare.
Però sono paragonabili? Si possono mettere sullo stesso piano?
Forse si? Forse no?

Da un lato i Palestinesi: una popolazione sottomessa, che si ribella per essere stata allontanata dalla terra dove sono nati loro, le loro famiglie e i loro genitori. Mandati via da chi s'è presa quella terra, pretendendone il diritto, perché 3.000 anni fa lì ci abitavano i discendenti di Abramo.
Dall'altro gli Israeliani: dapprima, i discendenti dei sopravvissuti alla mattanza nazista, fuggiti lì alla ricerca della terra delle loro radici, e poi, tutti gli altri che, a seguire, da ogni paese europeo li hanno raggiunti, ingrossandone il numero e formando un nuovo Stato. Il tutto nella silenziosa accettazione delle nazioni civili, in cerca del perdono per non essersi accorte al momento giusto delle malefatte di Hitler.

Il confronto tra "7 ottobre" e "distruzione di Gaza" può continuare.
Da un lato: qualche centinaio, forse meno, di poveracci ignoranti, arruolati e drogati, incitati da capi nascosti in paesi lontani. Accecati dall'odio, dal rancore per la sottomissione e il confinamento in campi profughi ai bordi del loro vero paese.
Dall'altro: un esercito regolare, l'esercito di una vera nazione. L'esercito di una società benestante, benestante per merito delle proprie capacità intellettuali e finanziarie. Una società ben organizzata, strutturata a mo' di paese democratico e moderno. Ma, con un esercito che non rispetta le convenzioni di Ginevra verso la popolazione non combattente. Soldati mandati a far piazza pulita, a far tabula rasa del luogo da dove i nemici sono partiti. Non importa se sotto alle macerie restano dei civili, delle donne, dei bambini, che nulla hanno a che fare con chi ha attaccato Israele il 7 ottobre. Le vittime sono ormai 31.000!

E non si fa niente.
L'Europa tentenna, l'America balbetta.
E non si trova l'accordo per finire la mattanza, nemmeno per il Ramadam.
Tito Livio ci ricorda: "Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur" (mentre a Roma si discute, Sagunto viene distrutta), che oggi diventa: "Dum Cairoe consulitur, Gaza expugnatur" ...


Gaza oggi

G.A.

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