Ortomagia

Ortomagia

Oggi mi va di fantasticare ...


È notte e la luna sta percorrendo il suo solito corso nel cielo.
Ogni cosa raggiunta dalla sua luce s’illumina, ma tornerà di nuovo nell'ombra appena lei s'allontanerà.

Ora i suoi raggi stanno facendo capolino alla finestra della stanza di Gigi: lui ieri sera non ha abbassato le persiane.
Lì dentro è tutto buio, ma la luce della luna sa risvegliare le cose dormienti.
Ecco che è arrivata fin sul libro che lui ha dimenticato aperto sul tavolo.
Luce luna sul libro Quella luce non è molta, è soltanto un lieve bagliore, che ha però in sé una magia arcana, un qualcosa che, se non c'è nessuno che stia a guardare, riesce a fare cose inimmaginabili.

Non capisco, spiegati, che cosa mai può accadere adesso nella stanza di Gigi?
Può succedere che la normalità si addormenti e che la magia ne prenda il posto. Infatti, quella luce è fatata ed è capace di addormentare la realtà, le sue leggi, le sue regole e rendere possibili le cose più strane, assurde, fantasiose.
E sta succedendo proprio così: i raggi di luna, battendo sulla pagina del libro lasciato aperto, stanno risvegliando e vitalizzando tutto ciò che vi sta scritto.
Si annullano i legami, la fisicità, i vincoli e chi vuole ne può approfittare.

Ma va là, che vai dicendo?
Guarda un po’ se non ci credi!
Non vedi che i segni grammaticali, quelli della punteggiatura, possono ora liberamente distaccarsi dalla carta, dalle pagine dove sono stati stampati?

Perbacco! Lo stanno facendo davvero!
Le virgole si sono destate per prime ed hanno preso a vagabondare tra le parole e le righe. Sembrano quasi formichine in cerca di cibo.
– Basta adesso, mi fate solletico, – protesta il libro, – tornatevene al vostro posto, lasciatemi riposare!

Virgole saltellano Niente da fare: le virgole sono piene di brio e se vanno a spasso di qua e là tra le righe, a fare dispetto, scombinando il senso delle frasi.
Una si è messa in mezzo alla parola "paparazzo" che ora mostra "papa, razzo". Quest'altra s'è infilata in “siculo” che adesso è diventata “si, culo”.

Ma anche i punti si sono risvegliati e distaccati dalle posizioni originarie.
Loro che fanno?
Qualcuno svolazza un po’ sopra alla pagina, poi prende bene la mira e si rituffa dove riesce a far dispetto, a creare confusione e cambiare il senso della frase.
Ad esempio: “Ho parlato con il professore ma stasera lo farò fuori della scuola, non m’importa” è diventata: “Ho parlato con il professore ma stasera lo farò fuori. Della scuola non m’importa”.

Un altro bel gruppetto di punti ha deciso, invece, di mettersi in fila e di fare quel lungo trenino, che ora serpeggia tra le righe.

Un flusso di tante altre cosette nere continua a zampillare fuori dal libro. Guarda!
Sono: virgolette, apostrofi, lineette, parentesi, asterischi, eccetera, eccetera.
Si son messi tutti insieme, in un gruppo vario, numeroso e allegro, che sta facendo girotondo tutt’intorno alle pagine.

Tra di loro ci sono anche i punti esclamativi ed interrogativi. All'inizio si sono guardati un po' in cagnesco, perché di regola stanno su fronti opposti. C’era il rischio di venire alle mani, ma poi si sono parlati, chiariti i ruoli, ed hanno fatto pace, anzi di più: sono diventati amici e si tengono mano nella mano.
Esclamativo e Interrogativa – Sei simpatica, come ti chiami, bella ricciolina? – chiede un punto esclamativo alla punto interrogativo, che gli sta vicino.
– Mi chiamo Domandina, e tu?
– Io Wow!
– Bello, molto moderno, mi piace.
È bastato davvero poco. Quei due ora vorrebbero staccarsi dal gruppo per andare a ballare in un angoletto, lontano da tutto il resto. Sembrano innamorati davvero!

Ahi, ahi, la luna ha già attraversato quasi del tutto lo spazio della finestra.
Manca poco, poi si spegnerà.
E no! Per colpa di una nuvola la luce si sta offuscando già adesso e la realtà sta tornando rapidamente presente. Ogni segno grammaticale deve correre a riprendere il proprio posto.
– Ciao, ciao, – è tutto un coro – ci vediamo la prossima notte.
– Meno male che avete finito di far baldoria! – sospira ora il libro, – spero che Gigi si ricordi di chiudere le tapparelle, domani!

La magia, la magia ortografica, l'ortomagia è finita.
Peccato!


Ortografia

G.A.

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