Non Mi Piacciono

Non Mi Piacciono

Opinioni personali. Se non siete d'accordo, pazienza.


Non mi piacciono quelli che chiamano "operazione speciale" il lancio di decine di bombe su case abitate da civili, ospedali, scuole e depositi di grano.
Non mi piaccioni Eppure mi piacevano quando hanno saputo disconoscere le malefatte staliniane ed hanno iniziato la prestroika.
Ma adesso è davvero tutta un'altra storia.

Non mi piace quell'ex presidente USA, che, come un pistolero del Texas, spara notizie false, palle e dollari per riscattare le sue malefatte e farsi rieleggere.
E non mi piacciono gli americani, perché al 50% continuano a parteggiare e a votare per lui.
Eppure mi piacevano quando hanno dato una mano fondamentale nel liberare l'Europa dal nazismo.

Non mi piacciono quelli che da vittime perseguitate diventano a loro volta persecutori. Non mi piacciono perché hanno rubato la terra a chi l'abitava, col pretesto che, 2.000 anni prima e più, là ci vivevano i loro padri.
Eppure apprezzo le loro abitudini, i costumi e le tradizioni e perché possono giustamente vantare tanti grandi nomi tra intellettuali, accademici e scienziati. E mi commuove sempre il pensiero del male subito sotto il nazismo, dei campi di sterminio e i loro 6 milioni di vittime.

Non mi piacciono quelli che si nascondono sotto ai tatuaggi e che li esibiscono a simbolo della propria modernità. Dovrebbero farsi apprezzare e riconoscere per le proprie capacità e qualità. Invece nascondono la loro pochezza sotto a disegni di dubbio gusto e colori mal riusciti.
Eppure mi piacevano i tatuaggi e le pitture tradizionali che gli indigeni si facevano sul corpo e sul viso, come distinzione di tribù e come merito per le azioni coraggiose compiute.
Ma tu, brutto impiastricciato, a che tribù appartieni e che cosa hai fatto di glorioso o importante?
Se sei ragazzotto o ragazzotta, pazienza, ma se sei anzianotta o anzianotto: che tristezza che fai!

Non mi piacciono quelli che affollano grandi piazze e stadi per assistere ad esibizioni di cantanti rap, rock o pop, che neanche conosco, come se fossero il non plus ultra della musica e dello spettacolo. Sembrano aver perso il senno ed esser attratti lì come topi dal pifferaio di Hammelin.
Non capisco davvero che cosa ci trovino di piacevole e divertente nello stare ammassati a migliaia, spesso in piedi e scomodi, ad ascoltare male, tra i disturbi, le grida e gli schiamazzi degli altri spettatori.
Eppure la musica mi è sempre piaciuta ed ho sul mio PC centinaia di brani e canzoni.

Non mi piace la RAI, che non trascura di mettere tra le notizie importanti dei telegiornali (e persino nella loro anticipazione) il nuovo spettacolo di questo o quel canticchiatore, incensandolo coi numeri di vendite, presenze di pubblico ed eventi programmati.
Sarà poi vero? Ma se ce n'è uno nuovo ogni giorno? Possibile che tutti vendano ed abbiano successo?
Ma è poi davvero una notizia così importante, da prima pagina?
Mi piacevano i notiziari quando sapevano separare: cronaca, politica e spettacolo.

Non mi piaccio io, a me stesso, quando invece di scrivere favolette e raccontini, come riuscivo a fare una volta, mi sfogo in lagne e proteste come sto facendo ora.




Decidere



G.A.

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