A.I. vs A.D.

A.I. vs A.D.

Cioè: Artificial Intelligence versus Artificial … (poi vi dico cosa).

Capita a tutti di litigare sullo smartphone o sul PC per riuscire ad utilizzare on-line il sito di qualche ente, azienda o società.
Avviene più o meno con tutti: sia con quelli privati ma, specialmente, se pubblici.
A volte mi chiedo perché con tanti bravissimi sviluppatori di giochi e applicazioni informatiche, ci siano istituzioni che assumono dipendenti così ottusi e impreparati.

Altre volte, invece, penso che la colpa sia dei capi più in su, perché, pur con tecnici capaci, ci sia nella catena dei ruoli e responsabilità che li sovrasta qualcosa che fa cilecca.
Valutate un po' voi cosa aleggia in tante istituzioni: favoritismi, nepotismo, politica, carriera per anzianità, svogliatezza e stanchezza nel management. Mancanza di controlli e poi confusione di compiti e responsabilità: chi più ne ha ce le metta.

Non vi è mai capitato?
Sentite un po' qua.


Nino desidera prenotare una visita od un esame medico. La lista d'attesa nelle strutture pubbliche della sua città lo rimanda a "tra sei mesi" od è completamente chiusa.
Che fare?
È un esame importante: Nino accetta di pagarselo privatamente.
Ha due strutture alternative tra cui scegliere. La prima non risponde neppure.
L'altra, invece sì:
– Gentile cliente ... bla, bla ... sicurezza ... bla, bla ...
E prosegue per un minuto e più. Nino conferma di accettare le regole, dando due o tre suoi ok ed a quel punto:
– Il servizio prenotazioni è attivo dalle 7.30 alle 17, – e la telefonata si chiude.
– Ma non potevi dirmelo subito! – sbotta lui, – m'hai fatto sorbire e m'hai fatto rispondere a tutta la tua pantomima!
Perché mai, chi ha programmato quell'accesso non ha messo subito, all’inizio, l’orario?
Viene da pensare che chi ha sviluppato il programma non abbia nemmeno capito a che cosa servisse e chi lo dovesse usare.
Ma non c’era qualcuno più coscienzioso, sopra di lui, a controllare? Bah!

Secondo me i capi se ne fregano, hanno la loro età, devono andare in pensione e non ne capiscono niente. Per questo mancano tanti controlli e le verifiche necessarie.
Provate a pensare a che cosa capita allo sportello di un Ufficio Postale, quando chi pesta i tasti al computer ha superato gli "anta". Ecco: ci sono questi limiti, sia in chi opera e, purtroppo, specialmente nei capi più in su.
Ma non occorre essere dei “nerd” dell’informatica e dei computer, basterebbe metterci un normale buon senso.

Una delle più vili crudeltà che può fare l’autore di un programma è la non corrispondenza tra la parola che la Guida dice stia scritta su un comando o in un menù e quello che, invece, appare poi scritto sul video.
Sì, è vero, sono due sinonimi, ma ci si aspetterebbe la corrispondenza e non l'analogia. Perché mai non correggete la Guida o la schermata dell'App, usando un’identica parola?

Ma, forse, la cosa più sconfortante che può capitare ad un utente di questi servizi informatici, fatti coi piedi, è incappare in un Assistente Digitale Virtuale.
Ormai sono abbastanza diffusi. Tecnicamente si chiamano “chatbot”: software che simulano ed elaborano le conversazioni umane (scritte o parlate), tentando di assomigliare ad una persona reale.
Gli esperti si inorgogliscono, dicendo che si basano sull’NLU (Natural Language Understanding), sull’NLP (Natural Language Processing) e sull’ML (Machine Learning), per comprendere meglio le domande, automatizzare la ricerca delle risposte migliori e imparare da ogni evento qualcos’altro in più per la prossima volta.

Lo strumento in sé è valido, ma chi lo ha utilizzato per farlo parlare con noi, lo è?
Purtroppo capitano robe da dilettanti dell’informatica!

Di solito l’Assistente Digitale s’immedesima in una fanciulla dal nome carino, che ti si presenta gentilmente. Lola Assistente Virtuale
C’è anche l’opzione audio, ma in questo mio esempio Nino sceglie di trattare domande e risposte per iscritto.

Al clic giusto ecco che si comincia:
“Ciao, sono Lola, l’Assistente Virtuale di FeliceEnergia. Ti aiuterò a gestire al meglio le tue esigenze. Digita ciò di cui hai bisogno oppure scopri cosa posso fare per te”.

Sembrerebbe un buon inizio, perciò, pieno di speranza, Nino scrive:
“Che metodi ho per pagare la bolletta che mi avete bandato per e-mail".

Lola risponde:
"Per pagare le tue bollette scegli tra le seguenti alternative:
- Addebito Diretto o Domiciliazione;
- L'App della tua banca o di altri canali abilitati a pagoPA;
- CBILL, in home banking delle banche convenzionate;
- Bonifico bancario.
La mia risposta ti è stata utile"?

Nino precisa:
"Vorrei pagare con PagoPA, come nella bolletta precedente, ma stavolta il codice PagoPA non me lo avete dato".

Lola risponde:
“Per essere sicura di aver compreso la tua esigenza, stai parlando di:
1. Recuperare il Codice Cliente;
2. Attivare Fattura Unica Sintesi;
3. Richiedere copia dell'Avviso di Pagamento;
Per favore, digita il numero corrispondente alla tua scelta o descrivimi con altre parole cosa mi vuoi chiedere”.

Nino, abbastanza innervosito:
“0”.

Lola:
“Scusa, non ho capito. Per favore prova a digitare una nuova frase completa, utilizzando altre parole affinché io possa esserti di aiuto. Oppure scegli una delle seguenti opzioni:
1. Scoprire le nostre offerte;
2. Pagare la bolletta on-line;
3. Attivare la bolletta digitale;
4. Comunicare l’auto-lettura;
5. Verificare i pagamenti;
6. Ricevere copia della bolletta;
7. Modificare e-mail e/o cellulare;
8. …

Nino:
“Mi serve il codice PagoPA per pagare l’ultima bolletta!”.

Lola:
“Grazie per averci contattato”.

Nino:
“Lola mia, fatti ricoverare per A. D. (Artificial Dementia)!”.




Decidere



...BOZZA...

G.A.

Ritorno all'Archivio dei Racconti     Ritorno alla Selezione dei Racconti



© Copyright Giorgio Altichieri - 08/2023 Tutti i diritti riservati.