Il Granchio

Il Granchio

Sperare di non incontrarlo mai …


Anche Gigi oggi è lì nella baia, con la sua barca ed i suoi attrezzi.
La giornata è bella e serena, favorevole per la pesca.
Il sole manda il giusto tepore ed un vento leggero allevia le fatiche.
È un bravo pescatore, che se la sa cavare in ogni situazione: sempre attento ed ha parecchia esperienza.

Pesca col tramaglio Gigi sta ritirando la rete calata due ore prima, all'alba. Non è più giovanissimo ed un po' di stanchezza si fa sentire.
– Issaaa ... – si ripete per darsi forza e ritmo, mentre ricupera un'altra bracciata del suo tramaglio.
L'onda leggera, che batte sul fianco della barca, svela e nasconde ciò che sta risalendo dal blu più scuro del fondo.

Salpare una rete e scoprire che cosa vi si è impigliato è sempre un'emozione. Sì, ci sono i pesci che t'aspetti di trovare in quell'area di mare, ma anche di altre specie e vari molluschi che per caso la sorte ha mandato ad imprigionassi nell'inganno della rete.
– Isssaaa ...
Ed è uno scintillio di colori. Alcune maglie trattengono una bolla d'acqua, un velo che riflette, riluce e scintilla al sole. È come rubare le perle al mare!
– Isssa, issaaa ...
Molte le alghe. Ci sono le foglie verdi brillanti di lattuga di mare e i lunghi fili d'erba del prato sottomarino, più laboriosi da districare. Ciò che si può togliere lui lo si ributta subito in acqua. Il resto della ripulita lo farà dopo.
– Si, è stata buona! Ecco qua anche i pesci.
Non è stata fatica sprecata e la sensazione gli dà nuova energia.
– Issaaa ...

Ora che la rete ora è tutta ammucchiata nella barca, occorre recuperare i pesci da vendere, ributtare in mare le prede più piccole, senza valore commerciale e ripulirla per la nuova calata.

Gigi così sta facendo.
Qualcosa si muove nel grumo di alghe che ora lui ha preso in mano per rigettarlo in acqua.
– Ahi, accidenti, – sbotta.
Uno strano granchio, ben mimetizzato in quell'intrico di alghe, gli ha afferrato un dito con la sua chela. Gigi scuote la mano nell'aria e se ne libera, ma ecco che quello si riappende alla sua camicia, lo pizzica ancora più forte e con un ultimo guizzo si rituffa nel mare.
Il granchio scappa – Ahi, mi ha morso sul serio! – si duole Gigi, mentre si ripulisce il graffio sanguinante, che il granchio gli ha inciso sul fianco sinistro.

Eh sì, son cose che possono succedere: gli inconvenienti capitano a volte anche ai pescatori più attenti.
Gigi, dopo essersi lavato e medicato, non aveva più dato importanza alla cosa.
Dopo qualche giorno, però, ha incominciato a provare uno strano malessere, un qualcosa mai capitato prima. Ed ha collegato il suo disagio al morso del granchio.

Allora ha cercato consiglio da Tonio, suo vecchio amico. Vecchio davvero, perché già usciva in mare a pescare quando Gigi cominciava ad imparare il mestiere sulla barca del padre.
– Se era azzurro, è stato un granchio Scorpione, – aveva suggerito Tonio, – sono molto pericolosi e lasciano sempre nel sangue il loro veleno, che potrebbe nel tempo risvegliarsi e tornare a darti parecchi fastidi.
– Disinfettati ogni giorno e metti la ferita al sole, perché si richiuda per bene, – gli aveva detto.

Gigi aveva seguito i suoi consigli e tutto sembrava risolto.
Ma in ogni occasione d'incontro il suo amico Tonio, questi non trascurava di raccomandargli di farsi controllare da un esperto, da un dottore.
– Ma cosa vuoi che sia, cosa vuoi che mi possa fare, io adesso mi sento bene, – era solita la risposta di Gigi.
– Il granchio Scorpione è davvero una brutta bestia, – insisteva però l'altro.

Dai e dai. Alla fine Gigi ha pensato di accontentare il suo amico, tanto premuroso.

Quando Gigi s'è deciso di andare dal medico, s’immaginava che gli effetti che Tonio temeva sarebbero scomparsi con la cura adatta, così come accaduto per ogni altro malanno patito in passato.
Ma invece:
– Caro mio, – gli dice serio, serio il medico, dopo aver controllato e ricontrollato le analisi portate da Gigi – il tuo male non può scomparire, si può soltanto cercare di mantenerlo tranquillo, assopito, senza che peggiori.
– Ah … – Gigi non se l’aspettava davvero!
Il dottore riprende:
– Purtroppo la cura non è semplice. Va presa regolarmente una medicina che può dare dei fastidi. C’è chi riesce a supportarli e chi non ce la fa. Conviene che tu la provi e veda come reagisci.

Ahi, ahi. Gigi non può che accettare.

All’inizio tutto bene. Ma dopo un paio di settimane comincia la sua pena: crampi alle gambe, dolori ai piedi anche per piccoli passi, con rischio di cadere. E poi: mucose infiammate e calo di vista, del tatto e del gusto. E tanti altri disagi.
Il medico gli dà coraggio, gli interrompe temporaneamente la cura, poi gliela dimezza.
I fastidi si chetano un poco, ma poi riprendono, quasi forti come prima.

Al suo posto, voi cosa fareste?
Insistere con quella cura così devastante?
O smetterla del tutto, sperando che il veleno del granchio se ne resti tranquillo, senza fare altre cattiverie?

Mi ha morso il granchio: io devo decidere …




Decidere



G.A.

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