Il Cappotto

Il Cappotto

Nel mese di marzo si è entrati ufficialmente e astronomicamente in primavera.
È una stagione che porta novità nelle cose e nel cuore.


Oggi c'è un po’ di animazione nel guardaroba.
Con l'occasione del cambio di stagione è stata fatta una bella pulizia.
L'armadio è stato completamente riordinato e gli indumenti hanno preso nuove, opportune posizioni: davanti quelli più leggeri ed indietro quelli invernali.

Cappotto Tutti hanno cambiato di posto, ma non il Cappotto.
– Vi fate un po' più in là per favore, – sta chiedendo lui già da un po'.
Perché stava laggiù, proprio in fondo, ed è rimasto in quell’angolo.
D'inverno non è stato usato; anzi son già quasi due anni che Gigi non lo indossa più.
Ed adesso il nostro Cappotto si ritrova ancora più schiacciato e costretto in un minimo spazio.

Lui giustamente si lamenta:
– Scusami Giacca, ti fai un po' più in là per favore? – torna a chiederle.
– Caro, se mi muovo mi stropiccio tutta. Sono appena rientrata dalla tintoria. Domani, alla festa, Gigi deve fare la sua bella figura.
– Ti chiedo gentilmente di spostarti solo di un poco, per favore …
– E va be’, se lo fanno anche gli altri, ti accontento, – e, rivolta agli altri vestiti, – per favore allargatevi un pochino e facciamo respirare il nostro amico Cappotto.
Ma non c'è proprio nessuno, lì attorno, che accetti di spostarsi, neppure di poco.

Lui allora insiste e spiega:
– Forse Gigi mi indosserà, se mi vede. Lasciate un po’ di spazio anche a me!
– Tu caro mio, devi restatene lì tranquillo. Non servi più, perciò nessuno ti cercherà, – ribatte il Giaccone, – tu ormai sei inutile.
– Inutile? Perché mai? Io sono ancora perfetto, non sono sgualcito. Sono un loden di buona qualità, svolgo benissimo il mio compito, sono ancora utilissimo.
La risposta è dura e seccata:
Lite nell'armadio – Caro, adesso tu sei, non solo fuori stagione, ma anche fuori moda. Indumenti come te non si usano più. Oggi vanno le cose moderne, colorate, spiritose, originali, non certo quello stile tuo, di cinquant’anni fa!
– Ma non è vero, le cose belle son sempre di moda!

Purtroppo tra i vestiti dell’armadio c’è anche chi vuole risolvere la questione in modo sbrigativo e con le maniere forti.
Si tratta di quel prepotente del Pantalone, che si è seccato di tutta quella discussione:
– Ora ti do un bel calcio e ti sbatto fuori, così avrai tutta l’aria che desideri!
Detto e fatto. E che botta, cari miei!
Quella pedata spalanca l’armadio e il nostro Cappotto ne vola fuori, attraversa tutta la camera, esce dalla finestra aperta e plana sul balcone.

Ma è una posizione precaria.
C’è un po’ di vento, poco, ma quanto basta per farlo decollare in un nuovo volo.
Al Cappotto non dispiace davvero, è una fortuna insperata dopo tanto tempo di clausura!
Lui è felice. Distende le maniche come se fossero delle ali, le allarga quanto più può, per poter giungere più lontano possibile:
– Questo mi piace, mi piace! – ripete tra sé mentre vola nell’aria fresca del mattino.
È una vera gioia per lui.

Sulla strada un ragazzino sta camminando a fianco della mamma, lo vede ed esclama:
– Oh, c’è un cappotto volante!
– Tu guardi troppi cartoon di supereroi, devi smettere di sognare cose assurde! – lei gli risponde, infastidita, senza neppure alzare gli occhi.

Ma il volo avrà bene una fine. Dove arriverà? Sulla panchina
Abbastanza lontano, perchè il vento c’è ed è piuttosto forte e poi il Cappotto ce la sta mettendo davvero tutta per allungare il più possibile il suo volo.

Potrebbe perdersi su qualche tetto o terrazzo inarrivabile?
Potrebbe atterrare dove può essere ancora utile? Ad esempio accanto a qualche clochard, che deve coprirsi la notte perché dorme all'aperto.
Oppure potrebbe arrivare da qualcuno che lo recuperi per cederlo a qualche negozio di abiti vintage?

Macché, sono traguardi un po' ovvi, scontati.
Pensiamo più in grande.
Cioè, siamo in primavera, la stagione dove anche i cuori si risvegliano.
Penso che abbiate capito.
Il Cappotto sta allungando il suo volo:
– Ancora più in là, ancora più in là! – continua a dirsi.
Ma, ad un certo punto:
– Oh, guarda là in quel giardino c’è una panchina molto interessante.

Cosa sarà mai?
Per colpa del tepore della primavera, Bice, che si era seduta su quella panchina, ha dimenticato là il suo bel cappottino rosa.
Una frenata e il Cappotto volante atterra giusto in quel punto.

Ahi, ahi, scherzi di primavera. Cosa succederà adesso?




Sboccia l'amore



G.A.

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