L’Ospizio

Nelle Case di Riposo ci sono gli anziani e poi?


RSA Alla Casa di Riposo oggi è arrivato l’Ispettore, quello appunto incaricato di visitare e controllare le varie RSA.
È entrato, ha percorso l’ingresso luminoso e accogliente fino alla guardiola del sorvegliante e si è presentato:
– Buongiorno, sono il dottor Bianchini, ispettore dell’ASL. Sono qui per i miei accertamenti periodici.

Il direttore, subito avvertito, arriva rapidamente. Lo saluta e gli chiede:
– Benissimo, ispettore, da dove vuole incominciare?
– Questa volta vorrei poter incontrare gli ospiti che hanno meno occasioni di contatti con l’esterno.
– D’accordo. Posso suggerirgliene alcuni. Le faccio strada, mi segua.

Percorrono due lunghi corridoi, quindi si fermano di fronte alla stanza 112.
Il direttore bussa leggermente all’uscio, ma nessuno risponde, lui allora lo dischiude quanto basta per entrarvi con l’ispettore.

In quella stanza c’è un’anziana assopita, seduta accanto alla finestra con una coperta e un libro sulle ginocchia.
– Buon pomeriggio signora, l’ispettore Bianchini è venuto appositamente a vistarci e desidererebbe poter discorrere qualche minuto con lei, – chiarisce il direttore.
Quelle parole la ridestano e lei si raddrizza un poco sulla poltrona.

Ora che sembra interessata e attenta l’ispettore si presenta:
– Gentile signora, sono un incaricato dell’ASL. Sono qui perché il mio compito è visitare periodicamente strutture come questa, parlare con gli ospiti e ascoltare i loro pareri.

L'Educazione a riposo Lei è ora pienamente presente e risponde:
– Buongiorno ispettore, io mi chiamo Educazione e sono l’Educazione o, meglio, lo ero tempo fa. Mi trovo qui, a riposo, già da vari anni e sono certa, purtroppo, di essere diventata completamente estranea al modo là di fuori.
– Ma no … Cara, che cosa dice?
– Per favore non mi illuda. Tutti oggi fanno a meno di me. Io sono fuori moda. Nel mondo adesso impera l'incuranza, la maleducazione, la sciatteria.

Il direttore si sente in dovere di rassicurarla:
– Se mi permette, mi sembra un po’ prevenuta nel giudicare così male la società di oggi.
– No, assolutamente. Rifletteteci un po’ e converrete con me che al giorno d’oggi non ci sono più le occasioni per insegnarmi. La famiglia, dove esiste, è stravolta in mille altre cose. La scuola si vergogna o non è capace di trasmettere ai giovani i miei principi e allora io vi chiedo:
– Chi, secondo voi, oggi educa i ragazzi?
– Beh, il mondo intorno a loro, la società in mezzo a cui vivono, in un continuo, normale interscambio, – risponde l'ispettore.
– Però il monopolio della comunicazione ce l’hanno i media moderni. È d'accordo, vero? – chiede lei, alzando appena un po’ il tono di voce.
– Sì, certo.
– Allora sono i media che fanno scuola!
– Potrebbe anche essere come lei sta dicendo …
– Suvvia, ci rifletta, nel mondo odierno il governo e il potere dipendono dai mezzi di comunicazione più tecnologici. E ne dipendono talmente tanto, che potremmo parlare di democrazia dei media, di regime media-cratico.

L’ispettore sa bene cosa risponderle:
– Questo è appunto il progresso. Oggi, per fortuna, abbiamo potenti strumenti per diffondere le notizie e comunicare tra di noi senza barriere e distanze geografiche o sociali!
– Non sono mezzi schietti, non sono sterili, non sono onesti! – dichiara con foga l'Educazione, rizzandosi ancor di più sulla poltrona.
– Ma che dice, mia cara?
– Dico che sono strumenti che, per far cassetta, propongono e insegnano l'opposto dell'Educazione. Cioè insegnano il contrario del rispetto, l’opposto del saper vivere assieme, del sapersi tollerare, dell’aiutarsi senza farsi del male.
– Ma no! Perché dice così? – la rimprovera lui.
– Perché? Perché è molto più divertente e si vende di più se si propongono modelli dove vince il prepotente, dove chi sproloquia diventa famoso e ammirato! Si vende di più e si allarga lo share!
– Beh, in parte è vero, – balbetta l’ispettore, preso un po’ in contropiede.

L’Educazione insiste e spiega:
– In qualunque tipo di spettacolo d’intrattenimento o di notiziario giornalistico, piace veder dare spallate e botte al prossimo. Diventa normale vedervi imprecare, bestemmiare, sbronzarsi, drogarsi è via così.
– Ha ragione, di questa roba ce n'è tanta davvero in tutti i media.
– Ed è appunto ciò che mi ha sostituito, ciò che ha preso il posto dei miei insegnamenti!

L’ispettore la lascia sfogare. L’Educazione riprende:
– Vede, la media-crazia ha mandato in pensione anche tante altre cose importanti per il mondo occidentale.
– Mi dica.
– Se vi fa piacere vi posso accompagnare dalla mia amica nella stanza qui di fronte. Anche lei ha parecchio da lamentarsi, – e, già in piedi, si incammina verso la porta.

L’ispettore e il direttore la seguono.
L’anziana a piccoli passi raggiunge il corridoio e va a bussare alla stanza 115, proprio dirimpetto alla sua.
– Avanti! – è la voce dall’interno.
– Amica mia, ti ho portato qui due simpatici signori, che vorrebbero sentire da te la tua opinione sul mondo moderno e sulla società di oggi.

Anche questa signora sembra gradire la visita inaspettata e saluta:
– Buongiorno a voi. Come ben vedete io sono qui all’ospizio perché non c’è più posto per me nel modo moderno.
– Buongiorno a lei, – dice il direttore, – la sua amica ci ha accennato che pure lei pensa che i media moderni stiano danneggiando la società. Ce ne vuole parlare, prego?

Lei conferma col capo e prende a spiegare:
– Ogni volta che qualcuno si domanda “è meglio questo o è meglio quello?”, esemplificando, “è meglio che io oggi vada a lavorare o a spasso?”, prende la sua decisione in base ad una sua priorità morale, a una sua scala di valori.
– È proprio così, – conferma l’ispettore.
– Bene, io ero una Scala di Valori ampliamente riconosciuta fino ad alcuni anni fa, diciamo fino all'inizio del 2000. Poi ho smesso di avere importanza ed applicazione. Oggi purtroppo tutto viene livellato e sembra che non ci sia più alcuna priorità.
– Ah, veramente? Si spieghi meglio, la prego.
– Come si comportano i media moderni? Partiamo da cose semplici, ad esempio dalla scaletta delle informazioni di un telegiornale. Che effetto provoca su chi ascolta il notiziario, se, dopo aver accennato ad una disgrazia, ad un fatto luttuoso con feriti e vittime, si passa subito a raccontare le marachelle del calciatore Coccò o il nuovo amore della modella Ciccì?
– È vero, a volte succede così, – lui ammette.

E lei allora riprende:
– Un evento triste ha bisogno di un minimo tempo d’assimilazione, perché discenda davvero nell’animo. Una stupidaggine detta subito dopo lo banalizza, gli toglie importanza, lo porta al suo livello di cosa di poco conto.
– Signora mia, ha proprio ragione.
– Un tempo, come forse lo fa ancora qualche giornale stampato, c’erano le pagine della politica, quelle della cronaca, dell’economia e, solo dopo, più avanti, ben riconoscibili, quelle dello sport e degli spettacoli.
– È vero ...
– C’era un'etica nella gerarchia: prima le cose più serie poi i divertimenti. Ora invece è tutto mescolato, perché non si deve rattristare l’utente, lui deve trovare cose piacevoli che lo trattengano su quel canale, su quel sito, altrimenti si perde audience! Si perde business!

La Scala di Valori prosegue lamentandosi anche di ciò che, al di là dei notiziari TV, si trasmette sugli smartphone dai vari siti: tutto spettacolo, frivolezze, divertimento.
Un modello virtuale che viene, purtroppo, preso a riferimento per la vita reale, col risultato di un livellamento, se non addirittura, di un capovolgimento dei valori.

Chi viene prima oggi?
Il dovere o il divertimento?
La bellezza o l’intelligenza; il corpo o la mente?
La famiglia o gli amici?
L’apparenza o la verità?
E via così, purtroppo: tante le priorità capovolte!

È stata davvero una lunga chiacchierata.
Mentre si salutano, l'ispettore conferma:
– Ahimé, cara Scala di Valori, mi ha convinto. L'han proprio relegata qui a riposo. L’interesse di chi controlla i media sta modificando in peggio la coscienza di tutti noi.



Capovolto



G.A.

Caro Giorgio, se continui a lamentarti così, manderanno te all'ospizio!

Ritorno all'Archivio dei Racconti     Ritorno alla Selezione dei Racconti



© Copyright Giorgio Altichieri – 08/2022 Tutti i diritti riservati.