Una piuma è una piccola cosa. Cosa c'è di meno importante di lei?
Oggi ho parlato con una piuma ed ecco che cosa ci siamo detti.
– Ciao, io sono Giorgio e tu come ti chiami?
– Salve, io sono una Piuma.
– Ciao Piuma, come stai?
– Bene, io sto sempre bene, perché è bello essere ciò che sono.
– Se sei tanto soddisfatta, dimmi come mai.
– Ti spiego: io sono una piccola cosuccia, ma mi piace esserlo, così nessuno si impiccia o si preoccupa di me.
– Solo per questo sei felice?
– Oh no. Anche perché sono leggera e posso volare dappertutto senza fatica. Nei miei voli vedo molte cose, tra cui tantissime che mi interessano.
Questa Piuma mi incuriosisce, sembra davvero strana:
– Dimmi, adesso dove stai andando?
– Non lo so, ma anche l’incerto è bello e affascinante. Io non posso che muovermi dove mi porta il vento. Se il suo soffio dolce e leggero non mi abbandona, mi condurrà a vedere cose nuove.
– Di che parli?
– Ad esempio, scoprirò mille cose interessanti, guardando giù in basso.
– Beh, ma sarà sempre la solita roba: tetti, strade, file di macchine, persone frettolose, prati e la campagna verde fuori città. Dopo un po' non ti dovrebbero stufare?
– Vero. Ma poi c'è tutto ciò che sta nel cielo e nell'aria qui intorno.
Anche quelle mi sembrano cose note e banali e glielo dico:
– Certo: a primavera ci puoi trovare tanti semi e pollini che svolazzano, ma poi, solo qualche uccelletto e i soliti insetti. Non mi pare che ci sia molto di interessante lì, dove gironzoli tu. Su, non cercare di convincermi, non ci credo!
La Piuma non s’arrende:
– Qui nell'aria ci sono altre cose che volteggiano e svolazzano. Tu non le puoi vedere, ma io invece lo so fare. Tu non te ne accorgi, ma io riesco a scorgerle.
– Ma di che cosa parli?
– Parlo degli echi, dei riflessi di cose, che a me si mostrano come palloncini e bolle di sapone. Sai, che ce ne sono di tutti i tipi e i colori!
Forse questa Piuma è un po' matta, ma io sto al gioco:
– Di che oggetti volanti stai parlando? Vedi forse degli Ufo?
– No, no, si tratta di cose umane, terrene. Cose che avvengono giù in basso ma che si riverberano quassù nell'aria, perché hanno un minimo peso e zero valore. Al loro interno hanno poco o nulla di valido o concreto. Ce n'è davvero un'infinità!
– Cara Piuma di che parli?
– Ad esempio, di teste e cervelli vuoti o pieni di fumo, lontani dalla realtà.
– Ah, giusto, amica mia, di quelli ce ne sono davvero tanti! Io li vedo e li sento sui media: sono politici, gente dello spettacolo e dell'attualità, giornalisti, influencer, vip o chiunque altro si sia preso un po' di fama, meritata o no, in qualche campo. Parlano e discutono in competizione anche sulle più banali stupidaggini.
– Vedo che concordi, Giorgio, si tratta proprio di loro.
Io insisto e aggiungo:
– Sono tanti i chiacchieratori, i cornacchioni, le galline e i perditempo. Sembrerebbero aver le teste attaccate al collo, ma, come confermi tu, spesso è come se svolazzassero di qua e di là.
– Sì, ce ne sono a centinaia qui nell'aria.
– E poi, cara Piuma, che ne pensi delle cose frivole che tanta gente si scambia sui social e sulle chat? E del tempo sprecato in stupidaggini, proposte balzane, mode effimere, balle, spropositi, esagerazioni?
– Sì, anche tutte quelle robe leggere, fugaci affollano e riempiono l’aria qui intorno a me. Si riverberano in bolle di sapone e sono destinate a svuotarsi, a scoppiare, senza lasciare nulla in più del loro proprio, inutile vuoto.
Anche su questo siamo d’accordo ed allora, giustamente, mi viene da chiederle:
– Però, amica mia, perché te ne resti lì, in quel marasma?
– Caro mio, sei tu che sei fuori dal tempo! Il mondo oggi è fatto così, io sono giovane e lo devo supportare. Io svolazzo in mezzo a questi palloni e queste bolle. Mi piace farlo perché sono colorati, di tutte le forme e i colori, ma non mi ci confondo, perché io, piccola piuma sono più vera, concreta e reale di loro!
– Dimmi, adesso dove stai andando?
