Il Festival

Il Festival

Attenzione: qui vado contro corrente.

Se non vi va, lasciate stare.


Anche quest'anno gli abitanti di Prato Verde, insetti, anfibi e uccelletti hanno stabilito di fare una grande gara canora: è il loro annuale festival della canzone, il festival di Sanprato.

Come coordinatore e responsabile artistico non possono che confermare Scarabeus, apprezzato direttore e conduttore dell’edizione precedente.
Lui, grato dell’incarico, senza indugi, si è messo subito all'opera per la selezione dei concorrenti e per la ricerca degli ospiti d'onore.

È l'evento più importante dell'anno per TvPrato, quello che coi rientri pubblicitari garantirà lauti stipendi a tutta la compagnia.
Allora occorre galvanizzare, incentivare l’attenzione degli abitanti di tutti i prati ed i campi vicini. Ad esempio, è importante cominciare a far clamore già molto prima dell’evento, almeno un mese prima, se non di più.

Occorre ben organizzare il battage, la propaganda.
Scarabeus arruola e manda in giro mosconi-giornalisti e farfallone-intrattenitrici a reclamizzare il concorso canoro. Un tam tam insistente vien fatto arrivare in ogni angolo delle campagne tuttintorno, via radio, TV e passaparola.
La strategia, sperimentata, consiste nel dare ogni giorno un minimo dettaglio, una notiziola nuova, che servirà a mantenere accesa l’attenzione e l’aspettativa.
Così, anche chi non ne è interessato, dovrà sorbirsi notizie e annunci banali su questo o quel futuro partecipante e finirà anche lui per capitolare.

Purtroppo oggi il mondo è fatto così: coi mezzi e gli strumenti per far propaganda ti stordiscono, ti rintronano, ti obbligano ad ascoltare ciò che non t’interessa. Non c’è modo di ribellarsi.

E dai! Allora via con le sciocchezze. C’è materia abbondante per chiacchiericci:
– Parteciperà sì o no l'usignolo Claudìno?
– È un bravo cantante … però il melodico non è più tanto di moda ... Chissà se verrà arruolato?
– Verrà la Vanessa? S’è fatta tutta blu … non è più quella di una volta, chissà se avrà successo ...
– La Chiocciola è brava, ma ha la sua età … perchè non se ne va in pensione?
– Come superospite d’onore arriverà Dragonfly?
– Verrà da di là del fiume … forse sì, forse no, … lo sapremo dopodomani …
– Ma ci sarà sicuramente Zanzarone. Perché canta col cappello? Diamine: per non confondersi con gli altri!
– Ma non dovrebbe distinguersi perché canta meglio di loro? È già, però son così in tanti …
– Il rapper J-Rosp ha più chance … ha stravinto nell’ultima gara di Estatestagni …
E via così di seguito, con simili insulsaggini.

Scorrono i giorni.
Per fortuna oggi il festival comincia davvero, così dopo la smetteranno di parlare di aria fritta!

Intrufoliamoci anche noi nello spettacolo. Seguiamo questi due, che portano all’evento anche Ranuccia, la loro giudiziosa figliola.
Il festival di Sanprato Scorrono le prime esibizioni e s'arriva finalmente al clou della serata.

Perché, che cosa mai succede ora?
Finalmente è giunto il momento che il tam tam ci ha obbligati a sentire come il più atteso.
Canterà proprio J-Rosp, il rapper che i burattinai hanno incensato senza limiti.

Con un marketing così pompato cadono tutte le barriere.
Non importa se si è bravi o no: arrivano a farti vedere bianco ciò che è nero.
I media ne hanno parlato fino alla nausea. Hanno condito con lodi mielose e mille parole di ammirazione le sue ultime interpretazioni.

La gente si può manipolare quanto si vuole, coi giusti messaggi, gli slogan, l'insistenza fino a far sembrare fuori moda chi non è d'accordo.
Il pubblico spegne il suo cervello, i suoi gusti e segue incanalato i ritornelli del marketing.

J-Rosp ha finito di cantare la sua nuova “canzone” (ovvero ha recitato una filastrocca in rime baciate e fatto quattro versacci). Ha terminato l’esibizione.
Uno scroscio di applausi e grida entusiastiche riempie tutta la sala, con evviva, urrà prolungati, che sembrano non voler finire mai.
Lui è costretto tornare indietro e ad inchinarsi al pubblico ed allora gli applausi riprendono ancor più forti e scroscianti.
Appena sembrano calare, J-Rosp si riavvia verso l'uscita dal palco, ma di nuovo riprendono le grida entusiastiche.
È successo per tre volte. Forse questa è davvero l'ultima?
Sì. Il rapper ha raggiunto l'uscita: ancora due passi e sarà dietro le quinte.

Gli applausi e i brusii ora si sono completamente spenti ed è tornata la calma.
Ma ecco che in quel silenzio assoluto risuona limpida e chiara la vocina innocente di Ranuccia:
– Che schifo! Ha cantato una porcata pazzesca!

Gelo assoluto nella sala!
Ma solo per pochi secondi, perché adesso è come nel film di Villaggio sulla corazzata Potemkin e tutto accade come raccontava Andersen nella sua favola “I vestiti nuovi dell’imperatore”.
Infatti, dall’altro capo della sala una voce stentorea conferma:
– Ha ragione! Che porcheria è mai questa!

La magia s’è infranta. L’incanto s’è spezzato. Il timore di sembrar fessi andando contro il parere dominante è sparito.
S’è rotto il vaso di Pandora e tutto quanto vi stava dentro, costretto e represso, ora può uscire fuori!
– Uno schifo! É vero, è vero, – ribattono questo e quello di qua e di là nella sala.
Ed allora è subito un coro:
– Buh, buh, che porcata, che schifezza! – molti gridano alzandosi in piedi per farsi meglio sentire.
– Non prendeteci più in giro, – strillano tanti altri, battendo i piedi per terra e i pugni sulle poltrone.
Son bastati pochi attimi ed ecco che ora tutti stanno protestando.

L’ambiente s’è fatto ostile. Arrivano di corsa i commessi e le guardie del corpo per accompagnare fuori dal teatro le autorità sedute in prima fila.
Dietro le quinte succede lo stesso: cantanti, orchestrali, direttori e artisti se la stanno svignando, più in fretta possibile.

L’evento è sospeso.
La ragione, il buon gusto hanno trionfato.
Per quest'anno: niente festival di Sanprato!


Basta TV!!



G.A.

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