La Signora con Due Borse

Dialogo tra il nonno i suoi nipotini: Anna e Fabio.



– Che strana quella signora! – dice il nonno.
– Perché strana? – gli chiedono.
– La trovo in giro per la strada sempre con due borse, a qualsiasi ora della giornata. Lei ha sempre quelle due borse con sé, sia di mattina che di pomeriggio. Una è una normale borsa da signora, ben capiente, l'altra è un po' più piccola.

La signora con due borse Fabio ha pronta la sua spiegazione:
– Dato che è anziana e non cammina con passo sicuro, le borse le servono da contrappeso, per muoversi meno incerta e più spedita.
– L’ho pensato anch’io, ma non è così, – riprende il nonno, – perché talvolta tiene entrambe le borse dallo stesso lato, destro o sinistro, una a spalla e l'altra a mano.
– Ah ...
– Allora, se non è questo il motivo, perché ha sempre con sé quelle due borse? Ditemi voi che cosa ci terrà mai dentro? – insiste a domandare il nonno.

Anna prova a dire la sua:
– Forse ci tiene delle cose che non vuole mescolare, cose che devono restare separate. Oggetti differenti che porta a persone diverse, in posti diversi.
– Mah? Non mi convinci.
– Però, nonno, che te ne importa, son fatti suoi. Sei davvero un curioso impiccione!
– Non faccio male a nessuno a ragionarci un po' e poi la curiosità serve ad alimentare la vita.

Il nonno insiste:
– Su, ragazzi, tirate fuori le altre vostre idee.
– Forse ha delle cose a cui è molto affezionata e se le porta sempre con sé nella borsa più piccola, – propone Anna, – l'altra invece è quella che ogni signora, come la mamma, usa quando esce di casa.
– Potrebbe essere. Ma ragazzi, su! Non avete qualche idea migliore?
– Magari possiede degli oggetti di valore, ai quali è affezionata, – dice Fabio, – e teme che lasciandoli a casa glieli rubino. Perciò se li porta in giro in quelle borse.
– Può essere un motivo valido. Però vorrei che faceste volare ancora di più la vostra fantasia.

Fabio ci riflette un po’ e poi propone:
– Forse in una borsa ci tiene le cose belle e nell'altra le brutte. O meglio: le cose buone da una parte, le cattive dall'altra e non le vuole mescolare. Ti piace questa idea?
– Sì, mi sembra uno spunto buono. Forza, su, proseguite su questa strada.
– Beh, allora io voglio immaginare ancora di più, – dice Anna, – per me, nella borsa più grande ci tiene i dolori e i dispiaceri. In quella più piccola, invece, le gioie e le soddisfazioni.
– Brava! Davvero buona la tua proposta, – il nonno l’apprezza e spiega, – infatti, le tristezze, i dolori sono tanti, grandi, duraturi e sembra che non passino mai. Perciò serve una borsa ben capiente. Nell’altra, invece, ci possono stare le gioie, che sono poche, piccole e brevi.

Ora il nonno è soddisfatto.
– Questo è davvero un ottimo spunto. Provo ad andare avanti io e vi dico che per me la signora altri non è che un cuore: un cuore normale, quello di una persona normale, senza nulla di diverso dal mio e dal vostro.
– Ma va là … un cuore? Perché t’inventi 'ste robe?
– Perchè qui con cuore intendo indicare l'intimo delle persone, la loro anima.

E subito chiarisce:
– Ogni cuore, come il mio, il vostro, ha le sue due borse in cui tiene e conserva separatamente ogni gioia e dolore che proviamo. Ce le portiamo sempre con noi, le abbiamo sempre qui, – dice, toccandosi il petto.
– Ci stai prendendo in giro?
– No, cari miei, dentro al cuore ci sono i ricordi e lì ci rimangono sempre. Possono assopirsi, quasi dimenticati sul fondo della loro borsa, finché qualcosa non li fa riaffiorare ed allora, se sono stati dolori, torniamo a soffrirne un po’, se sono stati momenti di gioia, ci danno ancora un loro piccolo piacere.
– Devono essere ben grandi le borse del cuore, se ci servono per tutta la vita!
– Quanto basta. Purtroppo quella delle gioie è sempre la più piccola. Però, pur se piccola, quei ricordi possono aiutarci in ogni momento.

Gioie e Dolori



G.A.

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