Spam

Lo spam è l'invio attraverso la posta elettronica o il telefono di messaggi ripetuti, indesiderati, specialmente commerciali.
Ma la parola che cosa significa?    È un termine inglese?    Un acronimo?
No, no è una parola inventata, è la marca di un prodotto inesistente, creata da un autore di sketch televisivi britannici, del tipo del "Cacao Meravigliao" di Renzo Arbore.   In quella farsa il nome “Spam” del prodotto veniva ripetuto in maniera insistente ed ossessiva per promuoverlo in ogni battuta.
Da allora il termine spam ed i suoi derivati (spamming, spammare, spammer ...) sono diventati di uso comune.

Alcuni programmi di posta accantonano automaticamente in una cartella "spam" i messaggi che riconoscono come tali. Alcuni smartphone etichettano "spam" le telefonate provenienti dal di fuori dell'agenda.
Una legge sul tele-marketing istituisce un prefisso per identificare le chiamate commerciali ed un registro delle opposizioni a cui iscriversi. Ma non trova molta attuazione e sono allo studio nuove soluzioni.

Quanto a telefonate commerciali indesiderate, in Italia ne abbiamo davvero tantissime. Circa la metà proviene da agenzie di tele-marketing ed il resto da operatori telefonici, servizi vari e truffe.
Ma le chiamate, le telefonate chi le fa?    Chi c'è là dall'altra parte della linea?

Ci ho riflettuto un po' su e ho scritto queste righe.


Lisa è una brava ragazza. Si è laureata ottimamente già da parecchi mesi ma non ha ancora trovato l'opportunità di un lavoro adatto alla sua formazione.
All'inizio era giustamente esigente e ha cercato nell'ambito dei suoi studi, ma il momento economico poco favorevole le rema contro. C'è poca domanda di giovani laureati specializzati, perciò, man mano col passare delle settimane, Lisa ha ridotto le sue richieste e pretese. Ma sempre senza successo.

Dopo vari tentativi ha pattuito con se stessa:
– Intanto cominciò a fare quello che trovo e poi migliorerò e cambierò il mio posto di lavoro.
Così ha deciso e così ha provato a fare.
Ma adesso non è un buon momento anche per chi ha poche pretese.
Che cosa s'è trovata obbligata ad accettare? Un'offerta di tele-marketing.
Perciò ora Lisa sta facendo la promotrice telefonica di offerte energetiche ai privati: luce e gas.

Beh, come ci si comporta quando in un momento poco opportuno ci chiamano da un call-center per convincerci su questo o quel prodotto, per questa o quella offerta super scontata che non ci interessa?

Di reazioni ce ne sono di tutti i tipi ma, in maggioranza, tranchant e seccate.
State a sentire:
– Buongiorno, sono Lisa della Eco-Energy. Ho un’offerta molto conveniente per il suo contratto di energia elettrica per la sua abitazione a Milano in via Raffaello 2.
– Grazie, in questo momento non ho tempo di ascoltarla, buongiorno, – e l'altro riattacca.
Nel call center L'interlocutore è stato risoluto, non le ha dato spazio, ma almeno è stato corretto. Magari fossero tutti così!

Oggi Lisa ha una lunga lista di chiamate da fare. Il centralino automatico del call-center già le sta digitando il numero successivo e qualcuno sembra risponda dall’altro capo. Sentite un po’:
– Buongiorno, sono Lisa … …
– Non m’interessa! – e subito riattacca.
Qui chi risponde è una persona decisa, diretta, che non vuol perdere neppure un secondo del suo preziosissimo tempo.
Ma a Lisa, poverina, è andata ancora bene, infatti deve sopportare anche di peggio.

Per fortuna ci sono anche i vecchietti, i pensionati, ai quali può fare piacere di avere qualcuno diverso da ascoltare al posto delle solite chiacchiere della TV. Ogni tanto ne capita qualcuno, però con loro è tutto tempo perso: non si arriva mai ad una conclusione utile e Lisa ha un obiettivo di chiamate tentate e positive da rispettare. Quindi in questi casi è lei che prova ad abbreviare la telefonata.

E così ritorna nell'ambiente ostile:
– Buongiorno, sono Lisa …
Ma riattaccano al volo dopo le sue prime parole, senza lasciarla terminare, senza dir nulla.
Davvero brutto il suo lavoro, lo avete certamente già ben chiaro.
Ma finora sono state ancora rose e fiori.

Ecco un caso assai frequente:
– Buongiorno, sono Lisa … …
– Brutta str…! Ti ho già detto che non m’interessa! Non mi rompere i co…! – e (per fortuna) quell'altro riattacca.

Chi ha reagito così non è stato capace di pensare che, in fondo, chi sta dall’altro capo del filo sta svolgendo un lavoro. E che ogni lavoro, pur se umile, dovrebbe essere rispettato.

Sì, subiamo uno stalking, ma l’iniziativa non è della telefonista.
Dispiacere Lisa non è responsabile dell’invadenza molesta che le han detto di fare; non è lei che decide o prepara le liste dei numeri da chiamare. Chi glielo fa fare se ne sta dietro ben nascosto e le nostre imprecazioni non lo sfiorano nemmeno.

A Lisa, laureata in Scienze della Comunicazione con 110 e lode, potrebbe facilmente venire da piangere, riflettendo su che razza di lavoro ha accettato di fare.
Ma in questo momento non ne ha il tempo: il call-program del centralino è inesorabile e, finita la chiamata, sta già aprendo la successiva.

Amici lettori, questo è il contesto.
Allora, come si risponde a chi ci scoccia con le promozioni telefoniche?
Io mi propongo di sforzarmi di dire almeno un “Grazie non mi interessa” e un "Buongiorno".

Sì, è vero, è difficile, perchè non ne possiamo più dei rompiscatole che ci chiamano a tutte le ore per proporci prodotti e servizi ai quali non siamo interessati. Però pensate che questo brutto mestiere potrebbe capitare, pur se provvisoriamente, anche a vostra sorella, a vostra figlia, o nipote.
Allora non vi farebbe certamente piacere che venisse apostrofata con maleducazione, insulti e parolacce.
Ne convenite?

Dai, pensateci su.   Grazie.

Telefono rosso



G.A.

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