Riduzione

Ecco qua dei pensieri in libertà.
Il tema è: riduciamo, riduciamo, riduciamo ...


In ottobre dell'anno scorso è stata approvata la riduzione del numero dei parlamentari italiani, della Camera e del Senato. Dovrebbe valere dalle prossime elezioni.
Speriamo che non inventino qualche nuovo trucco per rinviarne l'attuazione.

Ridurre è bello.    Allora, quali altre "riduzioni" si potrebbero fare?

Intervista alla coppia Linda della MilanPress sta intervistando i passanti. Ha appena fermato G. e M. marito e moglie di una certa età, che stanno passeggiando.

Ora li interroga:
– Entro l’anno dovrebbero ridurre il numero dei parlamentari; quale altra cosa vi piacerebbe che si potesse ridurre?
– Io ho votato per ridurli, ma mia moglie no. Però ormai è fatta. Quanto ad altre "riduzioni" io vorrei che si diminuissero i partiti e i partitelli, che sono davvero troppi! Bisogna alzare le soglie di sbarramento. Sono tanti i Pierini che non sanno stare in squadra e si fanno il proprio partito personale!

Ecco che adesso un altro passante, attirato dal cameraman che sta riprendendo l'intervista, s'è incuriosito e si avvicina.
Linda lo affianca, gli ripropone la domanda e lui risponde dopo una breve riflessione:
– Io vorrei tanto che i nostri politici riducessero le promesse ed aumentassero le cose fatte, quelle fatte per bene!
– Qualcosa però pian piano si realizza, non pensa?
– Sì ma molto poco. E poi vorrei ridurre le disparità tra le classi sociali, tra gli straricchi e chi fa veramente fatica ad arrivare a fine mese.
– Bello, però non si può fare con un decreto o con la bacchetta magica.
– Ma qualcosa per incominciare: sì, si potrebbe fare!

Adesso va molto bene per la giornalista e per la sua intervista, perché si è fatto lì tutt'intorno un crocchio di curiosi. Sono dei pensionati a passeggio, quelli che, poverini, devono ingannare il tempo in qualche modo per tirare a mezzogiorno.

Quest’inchiesta di Linda è davvero una buona distrazione e anche tra di loro c'è chi vuol dire la sua:
– Io ridurrei gli sprechi, i favoritismi e i dipendenti pubblici fannulloni e assenteisti. Ad esempio, i troppi forestali assunti in Sicilia, in Calabria e nelle regioni del sud. Forse così si ridurrebbero anche gli incendi, perché si mormora che siano proprio loro ad applicarli, per poter avere un extra in più, uno straordinario nello stipendio.
– Ma no, che dice?    Non l'hanno mai provato.
– L'hanno detto al TG3, è vero!

Ovviamente c'è chi conferma e chi smentisce. Le chiacchiere si aggrovigliano su quel tema. La troupe sceglie però d'allontanarsi per incontrare altri passanti.

È la volta del signor F.    Linda lo affianca e lui risponde volentieri, mentre continua a camminare frettoloso:
– Io vorrei la riduzione dei palamiri, palamori e palamari, sia togati che non, sia con l'ermellino che senza. Perché sono lì a far mille manfrine, a perder tempo per i loro interessi personali e di corrente. Non riformano il codice, non informatizzano la giustizia, così le cause penali e civili si trascinano a rilento per anni ed anni, finendo mestamente in prescrizione. È una vera vergogna!

Ha parlato ad alta voce e le sue parole sono state colte da un altro passante, che se n’è risentito. Forse ha un parente che lavora in tribunale?    Chissà.    Comunque s'inquieta, prendendosela con la giornalista:
– Mi piacerebbe che si riducessero le esagerazioni sulla stampa e nei massmedia. Si esagera per mettersi in mostra. Forse succede perché son troppi i giornalisti.    Ecco, anche loro andrebbero ridotti!

Sembra abbastanza irritato e Linda prudentemente ritorna sui suoi passi.

Ecco che s’avvicina ad un'arzilla signora a spasso col cagnolino. Anche a lei pone la stessa domanda e l’altra prontamente:
– Bisogna ridurre l'inquinamento. Stiamo rovinando il mondo. I nostri figli e nipoti si troveranno solo roccia sotto ai piedi! – dichiara ben convinta.

Intervista alla signora col cane Ma un altro passante che s'è avvicinato ed ha ascoltato, interviene a sua volta:
– Non le sembra che, per ottenere ciò che lei dice ognuno dovrebbe fare la sua parte, cominciando lui stesso ad essere più civile?
– Sì, certamente, – risponde la signora.
– Ma lo sa che lei predica bene e razzola male?
– Ma che dice, come si permette?
– Allora, perché ha lasciato cagare il suo cane qui sul marciapiede? – insiste l'altro prontamente.
– Beh ... è tutta roba naturale, ... mica plastica! – prova lei a ribattere.
– Allora se la metta in tasca e se la porti a casa!
– Maleducato!
– Cornuto, disse il bue all'asino!

La discussione è stata intercettata da un altro signore che passava lì accanto e che ora conferma con forza:
– I "cagacan" che portano a spasso ogni mattina la loro bestiola dovrebbero essere più educati. E poi, anche i cani lasciati a razzolare per le strade sono troppi. Anche quelli si dovrebbero ridurre.

La giornalista si sposta un po' più oltre e ripropone ad altri la sua domanda. Ecco che c’è chi dichiara:
– Per me occorre ridurre la pubblicità sulle reti RAI, che è davvero troppa, ripetitiva e assillante. Si può tollerare sulle TV commerciali che non hanno altri introiti, ma noi paghiamo alla RAI il canone nella bolletta dell'Enel. Mi pare che l’Italia sia lo stato europeo con la TV pubblica più annegata di pubblicità. Si è costretti ad abbonarsi alle reti a pagamento.

Ed un altro che ha ascoltato dichiara:
– Però anche quelle sono troppe, ti promettono mari e monti e costano care!

Sul tema dello spettacolo s’intromette un terzo che vuole aggiungere:
– Ah, quanto a spettacolo, io ridurrei volentieri il numero dei cantanti. Sono davvero troppi! È tutto un business dove ti presentano come una meraviglia, come la fine del mondo, uno sconosciuto che azzecca una canzoncina e poi non fa più nulla di bello per tutto il resto della sua carriera. Una volta si passava per "bravi" solo se nel tempo si sapevano riproporre nuove belle canzoni e non si veniva osannati per una modesta, prima cantatina in questo o quel festivaluccio. I cantanti di oggi sono “pompati” dai discografici!

La mia storiella sta diventando banale e troppo lunga?    A chi può interessare?
Mi riduco: mi fermo qui.

Ridurre



G.A.

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