Il Vaccino

Vaccinarsi contro una malattia vuol dire iniettarsi un suo germe infettivo “attenuato”, che stimoli la produzione di anticorpi, capaci di proteggerci da un possibile successivo attacco della vera malattia.

Stiamo tutti attendendo che la vaccinazione contro il Covid-19 ci porti finalmente fuori dalla pandemia.

Sì: vogliamo vaccinarci, ma la mia regione, la Lombardia, è in serio ritardo!


Il nonno sta facendo una breve passeggiata coi suoi nipotini: Anna e Fabio.
– La nonna ha già fatto la vaccinazione anti-covid, quando vai a farla anche tu? – gli domandano.
– Cari miei, non lo so, continuano a promettermi che mi chiameranno, ma i giorni passano e siamo già in aprile.

Dopo qualche istante Fabio chiede:
– Perché si chiama vaccinazione?    Centrano forse il latte o le vacche?
– Il latte: no.    Le mucche: sì.
– Come mai? – vuol sapere Anna.

E il nonno allora prende a spiegare:
– Dobbiamo andare in Inghilterra, un po' indietro, alla fine del ‘700, al tempo di Edoardo Jenner.
– C’è una via col suo nome qui vicino, – dice Fabio.
– È vero, per fargli il giusto onore. Jenner era un medico e viveva in campagna. Anche lì, ma specialmente nelle città c'era una forte epidemia di vaiolo, una bruttissima malattia che riempiva il corpo di piaghe e portava anche alla morte. Chi poi sopravviveva rimaneva sfigurato per tutta la vita.
Jenner e il vaccino – Che malattia tremenda, nonno!
– Per fortuna oggi non c'è più e proprio grazie a Jenner. Lui, medico, s’era accorto che i contadini che s'ammalavano di vaiolo bovino (simile a quello che uccideva le persone, ma più debole) guarivano facilmente e, che, una volta superata la malattia, non si ammalavano più del vero vaiolo.
– Ah!
– Jenner allora prelevò del siero dalle piaghe di alcune vacche ammalate di vaiolo bovino e lo iniettò in persone sane, sperando che le proteggesse dall’ammalarsi di vero vaiolo.

Il nonno continua:
– Jenner ebbe successo, perché l'intuizione di usare un virus debole per fortificare l'organismo e prepararlo alla lotta contro il virus forte della stessa specie, era geniale e corretta.
– Chissà quanti onori gli avran fatto!
– Non tanti. Perchè, un po' per ignoranza e un po’ per invidia, la sua idea fu inizialmente snobbata dalla comunità scientifica.
– E allora?
– Per fortuna venne poi ripresa da altri ricercatori e nell’800 divenne una terapia valida e riconosciuta. Lo divenne grazie specialmente ai successi dello scienziato francese Luigi Pasteur, che riuscì a preparare virus attenuati per prevenire il carbonchio, il colera e la rabbia: tutte brutte malattie. Quei virus attenuati non provenivano più dalle vacche, come nella cura del vaiolo di Jenner, ma a quei trattamenti medici è stato mantenuto il nome di “vaccinazione” da lui usato.

Fabio esclama:
– Bravo Jenner!
E il nonno:
– Bravi anche tutti gli altri che hanno continuato ed hanno inventato tanti altri importanti vaccini contro: difterite, morbillo, tetano, varicella, polmonite, tubercolosi, poliomielite, influenza, ecc. E sono in sperimentazione quelli importantissimi contro l'Ebola e l'AIDS.
– Sono brutte malattie, ci riusciranno certamente!
– Purtroppo ce ne sono ancora tante e gravi, specialmente quelle “rare” che colpiscono una minoranza di persone e sulle quali la ricerca di cure e vaccini va a rilento perché è costosa e sono pochi i finanziamenti.

Ora è la volta di Fabio:
– I vaccini anti covid-19 ci porteranno finalmente fuori da questa lunghissima pandemia!
– Non vedo l’ora di non aver più bisogno della mascherina! – esclama Anna.
E il nonno:
– In definitiva: vaccinarsi è come fare una guerra per finta, col nemico che ci spara contro a salve, per obbligarci a tirar fuori le armi e le difese contro un suo prossimo, vero attacco. Cari ragazzi, detto così è più affascinante, vero?

Anna e Fabio sono rimasti zitti e pensierosi, allora il nonno riprende:
A passeggio col nonno – Quale nuovo vaccino vi piacerebbe che la scienza riuscisse a realizzare? Ma considerate che non ci sono soltanto le malattie del corpo, ma anche quelle della mente e dell’anima. Pensateci un po', mentre io adesso entro un attimo in questo negozio. Voi aspettatemi qui e intanto pensateci un po’ su, che poi vi interrogo.

Il nonno ha fatto in fretta e già esce col pacchetto del suo acquisto. Tutti insieme riprendono la strada verso casa e il nonno chiede:
– Ragazzi, avete pensato al vostro vaccino? Sentiamo te, Anna:
– Io vorrei un vaccino contro il mal di pancia e contro la fatica d’alzarmi al mattino!
– Solo questi?
– No, no … poi uno contro la fifa e la tremarella dell’interrogazione. Anche contro l’antipatia per la matematica e la fisica.
– Molto giusto e tu Fabio?
– Beh, io uno che mi faccia venir voglia di studiare quando non ce l’ho. E poi uno che mi metta un motorino turbo da farmi andare superveloce quando nuoto e vado in bici!

Il nonno sorride compiaciuto, ma ora sono loro a chiedergli:
– E tu, quale vaccino nuovo vorresti?
– Ce ne sarebbero tanti. Ad esempio vorrei quello contro la svogliatezza di chi, specialmente negli uffici pubblici, se la prende troppo comoda. Ma penso che sarà ben dura a trovarlo! E poi, ancor più dura a inventarlo: vorrei un vaccino contro il maneggio e il malgoverno di certi politici che sfruttano la loro posizione per i propri interessi personali, anche quando c’è di mezzo la salute delle persone …

Ma qui è meglio che mi fermi col mio racconto!

Rabbia



G.A.

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