L’Angelo con Un'Ala Sola

Che bello preparare a dicembre, insieme a qualche nipotino, l'albero di Natale ed il presepe!
Però che tristezza quando poi, a gennaio, dobbiamo inevitabilmente disfarli, entrambi!
Succede anche a voi?

L'ala rotta È proprio una malinconia quando, soli soletti, ci tocca metter via le decorazioni e le statuine nelle loro scatole e riportarle in qualche cantuccio, in attesa del prossimo anno. E può capitarci pure qualche brutta sorpresa, perché quelle cosette sono delicate e non mancano i piccoli inconvenienti e le rotture.

Ad esempio, quest’anno è successo ad uno degli angioletti con cui decoro l’albero.
Si tratta di oggettini in legno dipinto che conservo da tanto tempo gelosamente. Ormai non se ne trovano più di così belli.
Ecco: a uno di quegli angioletti è rimasta, ahimé, un’ala soltanto.
Avrei potuto ripararlo con un po’ di colla e ho cercato l’ala mancante in ogni possibile angoletto, ma senza successo.
Non l'ho più trovata ed, alla fine, con dispiacere l’ho riposto nella scatola così com’era, lui monco dell’ala, tra i suoi cinque fratelli perfetti.
Là rimarrà inutilizzato forse per sempre.

Brutta la sorpresa. Però mi ha fornito lo spunto per questo nuovo racconto.


Bice s’è appena svegliata. È ancora seduta sul letto quando avverte una voce interiore:
– Cara Bice, adesso dobbiamo proprio andarcene tutti e due.
È un pensiero a cui lei risponde con un altro pensiero:
– Ma chi sei, cosa dici? Perché mai andarcene?
– Io sono Amos, il tuo angelo custode. Con dispiacere ti devo informare che mi è rimasta soltanto un’ala. Non so come mai mi sia successo, ma l’altra l’ho perduta e non la trovo più.

Lei è gentile e si preoccupa:
– Mi dispiace, posso aiutarti?
L’angelo riprende e spiega:
– Ma che dici, Bice? Sono io quello che aiuta. Sono io che devo aiutare te, ma con un’ala sola non posso volare e non posso più proteggerti. Quindi adesso, se non posso più svolgere il mio compito, sono diventato inutile e perciò me ne devo andare.
– Ah, davvero?
– Però se me ne vado, tu resterai senza di me.
– È mai possibile?
– No, infatti, tu non puoi stare senza il tuo angelo al tuo fianco, che ti guidi e ti protegga, perciò neppure tu potrai restare qui nel mondo.
– Allora, Amos, mi stai dicendo che dobbiamo andarcene, cioè morire tutti e due?
– Quello che succederà a me non lo so, invece, quanto a te, credo che sarà proprio così.

Bice è una ragazzina intelligente e riflessiva. Invece di abbattersi alla brutta prospettiva che ha appena udito, prova a reagire. Si prende la testa tra le mani e comincia a ragionare su ciò che Amos le ha appena detto. Dopo poco già si è data una risposta e lo richiama:
– Angelo mio, ci ho pensato un po’ e ti dico come la vedo io.
– Cosa hai pensato, Bice?
– Dunque: io non ti vedo e perciò non m’importa se tu hai due ali o un’ala soltanto. Quindi, quello che ti è capitato per me non ha alcuna importanza. Perciò tu continua pure a fare il mio angelo custode ed io proseguirò con la mia vita, esattamente come abbiamo sempre fatto.

Amos però la vede diversamente:
– Ma non può funzionare così! Le ali sono importanti, Non dico averne sei come i serafini o quattro come i cherubini, ma almeno due: due sì, ci vogliono! Gli angeli devono avere le ali, altrimenti che angeli sono?

Bice gli ribatte:
– Scusami. Su, rifletti e dimmi quando mai hai usato tu, per me, le tue ali? Non ti servono per restarmi accanto. Io non vado tanto veloce da obbligarti a volare per inseguirmi. Puoi starmi tranquillamente dietro camminando. Perciò nulla cambia se adesso t’è rimasta un’ala soltanto. Noi possiamo tranquillamente continuare senza problemi, come prima.

Per un po' Amos se ne resta zitto a riflettere. Poi finalmente chiede:
– Che ne pensi, Bice, se adesso mi togliessi anche quest'altra ala. Una sola non ha nessun senso: forse sarebbe meglio che io non ne avessi neanche una. Ti pare?

Bice ci riflette in po’ sopra e poi obietta:
– Ma no, Amos, che dici? Anche con un'ala sola tu sei un angelo, magari un po' “originale”. Io non ti vedo, ma sono certa che sei bello lo stesso. Sono sicura che i tuoi fratelli non ti diranno nulla se sei un po’ diverso da loro.
– Dici davvero?
– Sì, sarai un angelo moderno e da imitare. Avverrà proprio come tra noi ragazzi. Infatti, pensa a quando qualcuno ha cominciato a non aggiustarsi lo strappo nei jeans ed allora tutti han voluto tagliarsi apposta i pantaloni per assomigliargli. Caro Amos con quell'unica ala tu farai davvero tendenza!

--o--

Perbacco, che cosa sto fantasticando?
Invece di insegnarci le loro virtù, gli angeli si prendono i difetti degli uomini?
Cose dell’altro mondo!

Forse ho bevuto un po’ troppo in queste feste …



Cin cin



G.A.

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