Armageddon

Armageddon

Secondo il Nuovo Testamento (L'Apocalisse), alla fine dei tempi, Satana e tre spiriti immondi raduneranno tutti i re della Terra, per combattere contro Dio.
Sarà la battaglia finale tra il Bene ed il Male.

Viene indicato il luogo di tale scontro: Armageddon.
Pare che corrisponda ad una località in Israele, oggi chiamata Tel Megiddo, teatro di grandi, decisive battaglie dell'antichità e perciò divenuto simbolo di stragi, disfatte e catastrofi.

Il racconto, le allegorie e le metafore che seguono sono frutto della mia fantasia. Gli esperti mi perdonino gli errori di dottrina, filosofia o neuroscienza.


Ecco, è stato fatto il grande appello a tutti i sentimenti, passioni, vizi e virtù degli uomini. Armageddon è campo di gara prescelto.
Armageddon Adesso le Forze del Male e del Bene dovranno misurarsi per la battaglia definitiva.
Le prime staranno a sinistra, le altre sulla destra.
I contendenti sono davvero tanti e desiderosi di misurarsi tra di loro, ma soltanto tre ne scenderanno in campo per ognuna delle due parti.
Quella che vincerà avrà in mano la sorte degli uomini.

La RABBIA si è subito candidata come prima duellante contro le Forze del Bene.
– Io ed i miei figli, IRA, FEROCIA e FURORE siamo i Mali più forti, proprio quelli in grado di sopraffare e vincere ogni valore positivo.

Ma il Principe del Male non la pensa così e non l'accontenta:
Orgoglio – Sono io che decido!    Ed io ho scelto l’ORGOGLIO. Dovreste ben saperlo che è lui il peccato più grande dell’uomo!
Povera RABBIA, ancora una volta dovrà rodersi dentro di sé di scontento e delusione.

Ora sta appunto giungendo il combattente designato: sta arrivando l'ORGOGLIO.
È tutto trionfante, col ventre pieno di boria e le sue grosse poppe vuote, gonfie di vento, come le vele di un vascello nel bel mezzo di una burrasca.

Ha al suo seguito i figli: la SUPERBIA e l’EGOISMO, che arrivano sgomitando e vanno a mettersi ben ritti nella parte più alta e in vista del campo, mentre giù in basso, come sono soliti fare, s'accoccolano l'ODIO, dagli occhi rossi di fuoco e il RANCORE. Quest'ultimo non è ben gradito neppure tra le Forze del Male, perchè non smette i tremiti convulsi e nervosi ed è giunto strisciando, lasciando una scia di bava appiccicosa nell’l'erba.
C'è rischio di imbrattarsi e qualche Vizio ha già cambiato di posto:
– È bene non sporcarsi, – commenta la VENDETTA – a volte non va proprio via; può non bastare una vita intera per dimenticare ciò che il RANCORE si porta dentro.

Intanto sulla destra, le Forze del Bene hanno deciso di mandare in campo l'UMANITÀ (la "pietas" dei latini). Sarà lei a misurarsi contro l'ORGOGLIO.
Lei è arrivata sul campo senza clamori, silenziosa come sempre, in compagnia dei suoi figli: la CARITÀ, la DOLCEZZA, l’AMORE e l’AMICIZIA.

Potrebbe esserci qui adesso uno scontro equilibrato?
Forse sì.
Forse no: tra le Virtù la SAGGEZZA, sta già preoccupandosi:
– Come potrà mai battersi?   L’UMANITÀ sembra un esserino debole e indifeso. Nulla di più di una canna, un fruscello incapace di resistere al vento. Come potrà mai contrastare la forza tremenda del suo nemico, il RANCORE?

A fianco c’è la FEDE che tenta di darle e di darsi fiducia:
– Ma?   Forse l'UMANITÀ emana un profumo ed una luce che affascina?
– Potrebbe essere, – ribatte la SAGGEZZA – però occorre volerla vedere e riconoscere. Invece, purtroppo, l’ORGOGLIO non ti guarda mai in faccia, non si fa inebriare né abbagliare da nessuno, perché lui si mette al centro del mondo!

Umanità Squilla la tromba, lo scontro può iniziare.

Povera UMANITÀ: troppo forte è la corrente contraria che le impedisce di avanzare. Le vele dell’ORGOGLIO si sono ingrossate, ancor più tronfie, turgide, maestose. La stanno respingendo, ricacciando al bordo del campo. I suoi dolci profumi non la contornano, non la proteggono, si smarriscono, si perdono dietro di lei nella scia impietosa del vento.

Le Forze del Bene si disperano:
– In questo modo, l’UMANITÀ non potrà nemmeno iniziare a combattere. Le manca lo spazio, non può mostrare i suoi valori, la sua bellezza!

E si conclude davvero così, a completo sfavore: senza neppure un vero scontro.
Ora il round è finito e un fulmine traccia nel cielo una scritta di fuoco:

Male - Bene = 1 - 0

Le Forze del Male esplodono esultanti, con clamori incontenibili e cori sguaiati.
Quelle del Bene, ammutolite, attendono fiduciose che il nuovo round giri la sorte a loro favore.
Hanno perso il primo scontro ed ora devono ponderare bene la scelta del loro prossimo combattente.

Le Virtù discutono animatamente:
– Abbiamo commesso un errore, qui non basta la forza interiore, qui occorre saper diffondersi e occupare ogni spazio, anche fisicamente!
– Allora mandiamo in campo la SPERANZA, lei non ha limiti, né di tempo, né di spazio. – suggerisce la SAPIENZA.
Sembra la scelta giusta e così si decide.

Le MALIZIA che origliava, lo riferisce immediatamente al Principe delle Tenebre che, senza incertezza, sentenzia la sua contromossa:
Dolore – Allora io mando in campo il DOLORE. Lui può sconfiggere tutto, sia nel corpo che nell’anima!
Le Forze del Male concordano, convinte:
– Il DOLORE è il padre della DISPERAZIONE, della PENA, dell'ANGOSCIA. È una potenza irresistibile!

Squilla la tromba. Può iniziare la seconda prova.

Il DOLORE è un essere multiforme. Sa farsi piccolissimo e pur sempre tremendo e lancinante, ma sa pure dilatarsi e divenire immenso, incontenibile. Ora è sceso in campo mostrando appunto tutta la sua possanza.
Ecco là un colosso, un titano gigantesco capace di bloccare ogni reazione. Ha denti da affondare nella carne, unghie che dilaniano, dita d'acciaio che stritolano, braccia potenti, capaci di scagliare lance strazianti, dardi e schegge infuocate.

Speranza Dall'altro lato, la SPERANZA ha preso quasi la consistenza di una nuvola rosa. Ora dilata le sue braccia ed inizia senza timore ad avvicinarsi al rivale.
Le Forze del Bene l'ammirano fiduciose:
– Mamma, che braccia lunghe ha la SPERANZA! – esclama la GIOIA.
– Sì, perché dovunque tu sia, deve sempre poterti raggiungere con le sue carezze, – risponde la FELICITÀ.

Il DOLORE non indugia e già sta lanciando tremendi proiettili: saette infuocate, lance roventi e capaci di perforare corazze d'acciaio.
Ma la SPERANZA, senza scomporsi, le assorbe, le avvolge nelle sue spire più dolci e le abbandona spente, esauste sul terreno.

Non riesce col fuoco? Allora il DOLORE prova a tempestarla con lacrime di ghiaccio. Ma la SPERANZA, serenamente le accoglie nel suo tepore consolante e le discioglie in brillanti gocce di rugiada.
Tutto lei sa lenire, tutto lei sa mitigare.
Ed avanza costante.

Ora si è dilatata ancora di più ed occupa quasi l'intero suo campo di battaglia.
Ecco che ha raggiunto il DOLORE e lo circonda, lo avvolge a più giri del suo abbraccio fermo, serrato e potente.
– Liberati, graffiala!   Strappale gli occhi! – lo incitano le Forze del Male.
Ma il DOLORE, ormai troppo stretto e avvinto, non può più usare le sue mani tremende!
– Mordila!   Mangiale il cuore! – gli gridano allora a squarciagola.
Ma i morsi del DOLORE sono soltanto inutili, vane zannate nell'aria.

Sta soccombendo.   Maledizioni e fischi gli arrivano alle spalle.
Il DOLORE si sente umiliato: troppa, troppa la vergogna!
Vuole scappare e cerca di farsi piccolo, minimo, sottile. Così riesce a scivolar via dall'abbraccio della SPERANZA. Ricade sul terreno e lì si muta in una serpe nera che corre a nascondersi tra le pietre ed i sassi.

Il DOLORE si è arreso!
Fischi, insulti e bestemmie irripetibili si levano tra le Forze del Male.

È il momento dell’esito:

Male - Bene = 1 - 1

Un coro celeste, esultante s'innalza tra le Forze del Bene:
– Abbiamo vinto noi! Ora siamo in parità!

E così si giunge al round decisivo.

Morte Per il terzo e ultimo scontro il Principe del Male ha scelto come suo candidato la MORTE!
Eccola che emerge dal buio, sulla settima onda di un mare in tempesta, nel suo nero mantello di tenebre a brandelli svolazzanti, e la falce scintillante tra le mani.
Sta arrivando!

Le Forze del Bene non possono che contrastarla con la VITA e la chiamano a misurasi per questa estrema lotta.
Giunge la VITA, avvolta in un manto luminoso, sfolgorante, bellissimo.
Porta in mano e protegge la clessidra di cristallo in cui scorrono i granelli degli attimi fuggenti di ogni uomo.

La MORTE l’attende sul bordo sinistro del campo; ora anche la VITA la fronteggia su quello destro.

Squilla limpida la tromba di Giosafatte: la prova può iniziare.

Vita Entrambe le contendenti s’incamminano verso il centro del campo.
Ma che succede? Perché la MORTE, ha piantato a metà strada, nel terreno, la sua falce?
E perché la VITA ha appoggiato e abbandonato la sua preziosa clessidra là sull'erba?
Non si capisce, ma così han fatto e poi entrambe hanno ripreso il cammino verso il centro del campo. Là s'incontreranno, là combatteranno.
Forse a mani nude?

Le Forze attendono inquiete e trepidanti che quella lotta inizi.
Macchè, non ancora: VITA e MORTE son ancora lì che si fronteggiano, silenziose.

Non ancora.
Ed allora s’accendono grida, richiami, incitamenti:
– Ammazzala, ammazzala! – urlano dalla sinistra.
– Perché non combatti? – si rammaricano dalla destra.

Finalmente, ora le due sfidanti si toccano.
La MORTE sfiora una mano alla VITA, ma lei non glielo impedisce, anzi è lei che ora le porge anche l'altra mano.
E adesso che fanno così vicine?   Due piccoli passi da un lato, altri due dall’altro …?
Che succede: vogliono ballare. Ma veramente?

Incredibile!
Proprio così: iniziano una danza. Sembra un lieve, dolce valzer ed, anche senza alcuna musica che le accompagni, è un ballo meraviglioso!
– Lo sapevo – esulta la SAPIENZA – la MORTE e la VITA sono sorelle, sono nate insieme, nello stesso istante. Tra loro non c'è e non ci potrà mai essere alcuna inimicizia. Si completano l’una con l'altra, pur se stanno tra Forze opposte.

Ora pare quasi che, nei suggestivi giri del loro ballo, si sollevino dal terreno e danzino lievi nell'aria.
Sembrano farfalle. Sì, due grandi farfalle: una bianca e una nera ...
No, no, ora sono diventate una farfalla sola, ma con ali diverse: una sola grande farfalla, ma con un'ala nera ed una bianca!

Che spettacolo!
Le Forze del Bene e del Male si sono ammutolite. Per un po' se ne rimangono così, senza parole.
Poi qualcuna comincia a chiedersi e a domandare a chi le è vicino:
– Ma allora, chi sta vincendo qui?
– La MORTE l'ha soggiogata, – afferma, sicura la FEROCIA.
– La VITA l'ha affascinata – s'immagina e spera la DOLCEZZA.
Nessuno ne è sicuro:
– Non so, non si capisce, – rispondono i più.
Tutto continua così, finchè la VERITÀ, indicando il campo, alle spalle, dietro alla VITA e alla MORTE, grida più forte:
– Guardate là, guardate là!

E che è successo là nel campo?
La clessidra di cristallo si è svuotata dei suoi granelli!   Allora ha vinto la MORTE?
Ma no!   Guardate il manico della falce che la MORTE ha piantato nel terreno: quel legno ha germinato foglie e fiori di tutti i colori!   Anche la VITA ha vinto, allora!

La tromba di Giosafatte riscuote tutti i presenti. L’ultimo round è finito.
È finito alla pari e nel cielo un dito invisibile dichiara il punteggio:

Male - Bene = 2 - 2

Una voce tonante lo conferma ed aggiunge:
– La fine del mondo può ancora aspettare. Per un po' continueranno a governarlo la VITA e la MORTE.

Gli uomini ne traggano l'occasione per diventare migliori!



Farfalla VitaMorte



G.A.

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