Il Rider

Il Rider

Nelle grandi città stanno diventando sempre più frequenti e visibili: i Rider, i fattorini addetti alla consegna di cibo pronto a domicilio. Non soltanto di pizze, cosa da sempre esistita, ma oramai di qualunque cibo preparato nei ristoranti e da consumare a casa propria o al posto di lavoro.
All'inizio i rider non erano così tanti ed incuriosivano quando li vedevi pedalare col loro strano zaino sulle spalle, consistente in un grosso cubo colorato di giallo, rosso o verde e diciture, tipo: Deliveroo, Glovo, Just Eat o altre.
Ma oggi ormai fan parte del contesto cittadino. Li trovi un po' dappertutto ed a qualunque ora, sia in movimento sulla loro bici o motorino, sia in attesa di una chiamata, presso qualche ristorante.
Qui vi voglio parlare di uno di loro, di nome: Luca.


Oggi, come ieri, Luca sta aspettando una chiamata da parte della HomeEat, la società di food-delivery con cui ha un rapporto di lavoro. Nell'attesa s'è accomodato nel giardinetto davanti al BuonoAssai, il fast-food più attivo in zona nell'orario di mezzogiorno.

Rider in attesa Mentre aspetta, sta riflettendo sui suoi progetti di lavoro e di studio. Sì, perché lui fa il Rider come occupazione temporanea. Invece, per il vero lavoro a cui aspira, deve terminare con successo il suo corso di studi, per il quale dovrà sostenere a breve un esame importante. Ma per studiare e prepararsi Luca dovrà ridurre la sua disponibilità alla HomeEat. Il suo punteggio di collaboratore scenderà e perderà occasioni di guadagno, ma non ha alternative.

Ecco: c'è una chiamata sullo smartphone. Sì, è attraverso l'App della HomeEat, l'azienda per cui Luca lavora. Immediatamente lui risponde:
– Sono 2828, disponibile.
– Due "Secondi con contorno" subito dal BuonoAssai, a via Carini 48. Già pagati. Citofonare BDR Assicurazioni. Hai 10 minuti di tolleranza.
– Ok, ricevuto, lo faccio io!

Luca entra subito nel locale lì accanto, si qualifica per la consegna e ritira le due scatole già pronte. Le ripone e le fissa per bene nello zaino termico; poi se lo carica in spalla ed inforca la sua bicicletta.
– A quest'ora mi conviene passare per piazza Midia, – decide e prende, con una netta sterzata, la giusta direzione.
Ha già fatto altre volte quel percorso, lo conosce bene ed in soli tre minuti già è a destinazione.
Suona, si fa aprire e consegna le confezioni ritirate al ristorante.
Non c'è mancia, ma Luca non se l'aspettava; infatti, dagli impiegati che pranzano in ufficio non gli è mai successo di ricevere nessun extra.

Lì vicino c'è una pizzeria molto animata all'ora di pranzo. Luca si sposta in quella via, proprio accanto a dove ora si trova:
– Aspetto qui, ci sono buone probabilità di chiamate, – si dice, mentre con l'App dà il suo segnale di posizione e disponibilità.

Sta attendendo da qualche minuto, quand'ecco che gli si avvicina una signora di una certa età. Appare molto agitata, mentre, ansimando, gli domanda:
– Ma lei, mi sa dire la strada da prendere, la più rapida, per via Barese? Devo assolutamente consegnare là questo pacchetto. Se tardo non troverò più nessuno.
– Signora mia, se ci va a piedi, le ci vorrà almeno un quarto d'ora. Le occorrerebbe andare di buon passo, che non mi pare sia quello con cui lei riesce a muoversi.
– Ahimé, come posso fare? Mia nipote deve assolutamente prendere subito questa medicina. L'ha dimenticata a casa mia, ma ora le serve, è un farmaco salvavita!

Quella vecchietta così affaticata e turbata, gli ricorda la sua nonna anziana di un tempo e gli accende una scintilla di compassione. Per Luca, in bicicletta, sarebbe questione di soli due minuti; cioè: davvero una briciola del suo tempo ed allora gli viene spontaneo proporle:
– Signora cara, di questo passo lei non ci arriverà mai. Ma, se si fida di me e mi dice con precisione dove posso trovare sua nipote, gliela posso portare io, subito, e lo farò volentieri.
– Oh, mi farebbe proprio un favore immenso, una grazia. La prego, glielo porti lei! Ecco: deve andare in via Barese, 10 e là deve suonare a De Belli.

Luca prende il piccolo pacchetto e parte senza esitazione. Gli ci vuole addirittura meno del tempo stimato. Già sta citofonando ed ecco che la consegna è già fatta, tra mille ringraziamenti e sorrisi di riconoscenza.

Rider che pedala Mentre pedala soddisfatto per tornare alla posizione da cui s'è allontanato, gli è naturale complimentarsi tra di sé:
– Cara nonna, ho fatto la mia buona azione. L'ho fatta per te, pensando che mi volevi tanto bene.

Ma che sta succedendo adesso?
Forse lui s'è distratto per un attimo o forse quella macchina sta correndo troppo forte e maldestramente?
L'urto è inevitabile: la bicicletta s'impenna, Luca volteggia nell'aria, cade, perde lo zaino e rotola più volte, finché s'arresta in mezzo a quella strada, lungo e completamente disteso sull'asfalto.

Un tremito e un fortissimo dolore lo avvolgono, mentre ansima:
– Che botta che ho preso, accidenti!
Ma il dolore e lo spavento già scompaiono, perché nella sua mente adesso scorre un turbine inarrestabile di luci e d'immagini.
Poi silenzio, poi più nulla.

Non saprei dirvi quanto duri questa pausa, né saprebbe dirvelo Luca, ma ecco che ora è terminata. Lui è tornato nuovamente in sé, padrone dei suoi pensieri e capace nei movimenti.
Incomincia girando un po' la testa a destra e a sinistra e non sente più sotto di sé il duro dell'asfalto, ma qualcosa di morbido, mentre lunghi fili d'erba gli stanno accarezzando il viso.
Solleva un poco il capo per guardarsi meglio attorno. Ma è tutto cambiato, tutto è diverso! Si trova in un luogo molto strano: un giardino con prati bellissimi, attraversati da piccoli sentieri di candidi sassolini e poi aiuole fiorite e cespugli ed alberi, uno più bello dell'altro.
Luca si mette a sedere; si trova lì, in mezzo ad uno di quei prati stupendi, col suo zaino a fianco. Affascinato e incredulo si domanda come mai si trovi in quel posto e come mai la strada trafficata e rumorosa dove pedalava poco fa, sia diventata quello scorcio di natura incontaminata e meravigliosa.

Ma non ha molto tempo per pensare, perché gli sta suonando lo smartphone; c'è una chiamata attraverso l'App:
– Sì, sono 2828, sono disponibile, dite pure, – risponde meccanicamente.
– Siamo la Cherubini's Delivery.
– Mi spiace, c'è un errore, perché io collaboro soltanto con la HomeEat.
– Non te l'hanno ancora detto, ma da oggi lavori con noi.
– Ma ... non capisco?
– Sta tranquillo, Luca, è tutto ok!    Abbiamo bisogno di te, perciò, per favore, facci questa consegna: devi portare la confezione picnic, che già hai nello zaino, al gruppo che troverai a Eden-est, nel prato dietro alla collinetta là in fondo.
– Vorrei poterlo fare, ma non trovo qui la mia bicicletta.
– Caro, non importa, ti basteranno le ali!





Il giardino





G.A.

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