La Casa senza Specchi

Come si realizza uno specchio?
L'invenzione risale all'800, quando hanno scoperto l'effetto riflettente di uno strato sottile di alluminio o di argento spruzzato sul retro di una lastra di vetro.
Prima di allora, per vedere la propria immagine, si usavano dei dischi di metallo ben lucidato.
Prima ancora, ci si accontentava del proprio riflesso sulla superficie dell’acqua, versata in qualche recipiente.

Io ho una nipote che non saprebbe vivere senza uno specchio. Per lei ho inventato questo racconto.


A tutte le ragazzine piace specchiarsi, pettinarsi e truccarsi, ma Pia sta davvero esagerando, perché ogni occasione diventa per lei buona per trafficare davanti ad uno specchio.
Spesso, dopo essersi pettinata e truccata, le piace anche farsi dei selfie da inviare alle sue compagne, per far loro vedere nuove variazioni del suo look.

È ovvio che Pia venga rimproverata per il troppo tempo che perde in questo modo, rubandolo allo studio e a tante altre cose importanti.
Anche oggi il nonno le ha fatto un'osservazione:
– Che cosa faresti tu se non avessero inventato gli specchi?
E siccome sembrava che lei non lo avesse ascoltato, ha aggiunto:
– Dovresti proprio vivere in una casa dove non ce ne sono!
Di solito a Pia non importa granché di ciò che le rimproverano. Ma stavolta quell'ipotesi l'ha un po' impressionata, abbastanza, quanto basta da lasciarle un pensiero fastidioso, che quella notte le ispira uno strano sogno.

Pia si vede in un bosco dove sta percorrendo un lungo sentiero: cammina, cammina e poi, finalmente, eccola, giunta davanti ad una casa con mura massicce.
La Casa della Luna È quasi un piccolo castello, che ha anche il suo ponte levatoio. Ora è alzato ed impedisce ogni accesso, ma Pia vorrebbe entrarci, perché sta minacciando un forte temporale e non c'è nessun altro posto dove ripararsi.
Perciò, rivolta alle finestre lassù, in alto, prende a gridare con più fiato che può:
– Per favore fatemi entrare, qui fuori sta per piovere e non so come ripararmi!

Le va bene, infatti dalla casa la sentono, il ponte s'abbassa, il portone si schiude e da lì si affaccia una bellissima dama, tutta vestita d'azzurro, come le fate delle favole.
Quella signora le dice:
– Entra pure, cara Pia, però, dovrai restare nella mia dimora per qualche settimana. Infatti, come vedi dai simboli sulle torri, questa è la “Casa della Luna” ed il ponte levatoio può scendere e risalire soltanto quando c'è la luna nuova, cioè una volta al mese, appunto come sta accadendo oggi, che è il giorno giusto.
– Mi sta bene, qui fuori non saprei come fare, non c'è altro posto per ripararmi e ristorarmi.
– Se accetti di entrare e di restare, potrai farmi compagnia ed aiutarmi in casa, finché rimarrai qui.
– Ti prego, buona signora, fammi entrare: sono tutta infreddolita.
– Però, ragazza mia, non so se qui troverai davvero tutto ciò che vorresti avere attorno a te.

Pia ha accettato e la dama l'accompagna all'interno. Attraversano un grande salone e poi salgono al piano superiore, quindi, giunte alla camera in cima ad una delle torrette, la dama le dice:
– Questa è la tua stanza: è quella della “Luna Nuova”. Ce ne sono altre tre, simili, per le altre fasi lunari, ma ti ho scelta questa come auspicio, perché anche in te cominci qualcosa di “nuovo”.
Qui, ora, puoi sistemarti un poco, ma vieni poi di sotto ad aiutarmi, come abbiamo stabilito.

La stanza è piccola ma luminosa ed accogliente. C'è anche un angolino per lavarsi e riordinarsi, arredato con le cose indispensabili: un catino, la brocca dell'acqua, un pezzo di sapone, un pettine e l'asciugamano.
Pia se ne serve, poi, col pettine in mano, si mette alla ricerca di uno specchio, dove poter controllare il suo aspetto e sistemarsi meglio il viso ed i capelli.
Esplora ogni angolino della stanza, apre l'armadio e tutti i suoi cassetti, guarda sotto al cuscino e sotto al letto, ma, purtroppo: non c'è nessuna traccia di specchi, né grandi né piccini!

Vorrebbe continuare a cercare, ma la signora la sta chiamando da sotto.
Lungo le scale ed i corridoi Pia cerca, senza successo, di potersi specchiare nel riflesso di qualche quadro. Ma tutti quelli che trova appesi alle pareti sono senza il vetro. Deve rassegnarsi.

Nelle faccende di casa Pia è abbastanza attenta e diligente ed aiuta volentieri la padrona, che rimane soddisfatta del suo lavoro. Quando ha terminato, Pia, facendosi coraggio, le chiede:
– Mi scusi, signora, avrei bisogno di uno specchio. Forse non ho cercato bene, ma non sono ancora riuscita nella mia camera a trovarne uno.
– Ah, cara ragazza, questa è appunto una delle cose che qui non ci sono, di cui ti avevo avvertita. Gli specchi mancano anche per me in questa casa, ma mi sono rassegnata e mi sono abituata a farne a meno.
– Non so davvero come lei possa fare! – esclama Pia, sorpresa.
– Ma a te sembra che mi manchi qualcosa? Ti sembra che il mio aspetto non sia abbastanza ordinato, pulito e gradevole?
– Assolutamente, non le manca nulla: lei è carina e a posto, davvero perfetta.
– Allora vedi che è possibile farne a meno? Ti dovrai abituare anche tu.

Pia cerca di nascondere le lacrimucce, mentre tra sé e sé si dice sconsolata:
– Come farò io a resistere qui, un mese intero, senza potermi mai specchiare!
La signora se n’è accorta ed allora prende a raccontare:
– In realtà, quando sono arrivata in questa casa gli specchi non mancavano; dopo, però, è avvenuto un fatto stranissimo. Qualcuno, non saprei chi, ha fatto un sortilegio, una tremenda magia e gli specchi sono stati infestati da un triste maleficio.
Così, sono stata costretta a rompere tutti quelli che c'erano e ora, come hai potuto verificare, qui non ce n’è rimasto neppure uno.
Pia non sa trattenersi dal domandare:
– Quale strano maleficio è avvenuto da far sì che ora si debba aver paura di un pezzo di vetro, di uno specchio?
– Ah, una cosa davvero terribile, che mi spaventa, soltanto a ripensarla!
– Cosa mai ci può essere di tanto tremendo? – Pia desidera proprio saperlo ed insiste.

La dama non vorrebbe parlarne, ma alla fine cede alla sua richiesta:
– Beh, cara ragazza, ti accontento. Sono cose brutte ma può esser utile ricordarle ogni tanto.
Quella maledizione ha creato dentro agli specchi della casa un congegno diabolico, un qualche cosa che fa andare avanti nel tempo l’immagine di chi ci si specchia.
Lo specchio che invecchia – Non capisco … che cosa significa: andare avanti nel tempo?
– Significa che il tempo, l’orologio dentro allo specchio è più veloce, molto più veloce del tempo di chi è lì davanti a specchiarsi. Cosicché ogni minuto di chi è di fuori, fa passare un anno circa della sua vita, dentro al riflesso.

Pia rimane un attimo ammutolita, poi chiede:
– Che magia strana! Ma è pericolosa?
– Per fortuna, se non ti soffermi troppo a specchiarti lì davanti, la trasformazione riguarda solo il tuo riflesso, mentre nulla avviene davvero su di te. Ma se ti dilunghi di più, l’immagine che dentro vi appare potrebbe diventare la tua vera faccia e l'età, che è lì mostrata, la tua nuova età!
Pensa, cara, dopo un’ora potresti ritrovarti invecchiata di sessant’anni almeno!
– Davvero terribile! – esclama Pia.
– Comunque, cara ragazza, specchi qui non c'è ne sono più e nulla del genere ti potrà qui mai succedere.

Pur dopo tante emozioni, Pia trascorre la notte tranquilla e così l’indomani, a parte un po’ di cruccio per non potersi specchiare.
Anche la nuova giornata e le successive passano serenamente e cosi via per tutte le altre, mentre il desiderio di uno specchio è sempre minore ed in lei qualcosa sta cambiando.
Scorrono le settimane: una, due, tre …

Ecco, oggi è passato un mese intero; il ponte levatoio s’è già abbassato e Pia può, finalmente uscire dalla “Casa della Luna”.
Quasi, quasi ha un po’ di rimpianto e si commuove, mentre la padrona di casa la saluta e le dice:
– Hai visto, cara ragazza, che si può vivere bene anche senza stare tanto tempo davanti ad uno specchio?
E lei, pronta e sorridente, risponde:
– Mia gentile signora, io ho usato egualmente uno specchio, ma uno specchio dentro al mio cuore!
Mi ci sono specchiata un po' e ho perso abbastanza tempo per abbellirmi.
Infatti, ho applicato un makeup rosa al mio carattere, che ora voglio sia luminoso nei modi di fare, nel rispetto, nella gentilezza e nella pazienza con tutti.
Poi, ho messo la lacca ai riccioli delle mie gioie, perché si conservino senza disfarsi o venire dimenticate. Così possono aiutarmi anche nei doveri meno piacevoli di ogni giorno.
Ho anche pettinato i miei pensieri più belli, rendendoli ancor più lunghi, sottili e soffici come seta. Ora mi sento diversa e ne sono felice!
– Brava! Adesso hai imparato, Continua così e tutti vedranno in te una ragazza meravigliosa!

E’ stato solo un sogno o qualcosa di più?

Speriamo ...

Pia si specchia



G.A.

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