Scambio di Identità

Cari ragazzi, se qualcuno di voi è sempre scontento di quello che ha, del luogo dove vive, di ciò che fa, gli farà molto bene leggere questo raccontino.


Annina è una bimba di circa nove anni.
Di solito è giudiziosa è felice, ma da qualche tempo le ha preso qualcosa di strano. Pare che non sia più contenta di ciò che la circonda: delle cose che possiede e di come trascorre le sue giornate.
Per esser più preciso e spiegarmi meglio, è giusto riconoscere che sia diventata abbastanza invidiosetta delle sue compagne di scuola e di gioco.

Oggi è uscita con la mamma per fare delle compere.
La mamma entra ed esce dai negozi, ma Annina preferisce restar fuori, aspettarla sul marciapiede, osservando le persone che percorrono in su o in giù quella via.
I passanti sono parecchi e tra loro c'è anche qualche bambina come lei, che cammina a fianco della mamma o del papà.
Le interessano le bimbe della sua stessa età: le fissa attentamente intanto che passano.

Mentre le osserva, Annina si incanta a fantasticare su come sarebbe bello potersi scambiare con loro.
Infatti, alcune le sembrano molto contente, più di lei: le pare davvero che sia così.
Ad esempio, proprio quella che sta adesso arrivando, qualche passo dietro al suo papà, che la sta chiamando:
– Su, Bettina, affrettati, siamo un po' in ritardo ...

Annina, assorta in questo pensiero, si volta imbronciata verso la vetrina del negozio alle sue spalle. Si guarda e si vede meno graziosa della bimba appena passata. Quella era davvero carina e vestita più modernamente di lei.
Mentre si specchia in quel vetro, lei mormora tra sé e sé:
– Che bello sarebbe se io fossi lei ....!
Nel riflesso della vetrina Ha appena concluso questo pensiero che, nel riflesso della vetrina, dietro di sé, scorge una persona abbastanza strana. Si rigira verso la strada, ma lì non la vede: quell'immagine c'è solo guardando di fronte, diritto nel vetro.
E adesso quella persona inizia pure a parlarle:
– Ciao Annina, io sono Letizia, la tua Fata. Ho appena raccolto il tuo desiderio e sono qui pronta per esaudirlo. Infatti, ho proprio il potere di cambiare la tua identità con quella di un'altra bambina che tu vorrai indicarmi.
Annina si stropiccia gli occhi, si dà qualche colpetto sulla fronte, ma nulla cambia. Dietro a lei è comparsa davvero quella strana Fata, che le ha parlato attraverso la trasparenza della vetrina.

Cari miei, voi cosa fareste?
Pensateci, me lo direte dopo. Perché ora voglio continuare a raccontarvi che cosa fa la protagonista della storia.
Lei ha deciso di cogliere al volo l'occasione eccezionale che la Fata le sta offrendo, perciò risponde senza esitare:
– Benissimo, Fata mia, vorrei esserci io al posto di Bettina, la bambina che ho incontrato un attimo fa, prima che tu mi apparissi. Sei capace, sì o no, di trasformarmi in lei?
– Cara Annina, io posso fare qualunque magia, quindi anche questa. Ma sei sicura di volerlo veramente?

La nostra bimba non ha dubbi:
– Fata Letizia, trasformami subito nella bambina che ti ho chiesto!
Ed ecco che la magia si avvera! Annina avverte uno strano soffio, che l’avvolge in una nube profumata, la solleva e la trasporta nell'aria. Quando si dissolve si ritrova in un luogo completamente diverso.
Non è più tra i passanti della via, ma in una graziosa cameretta, piena di giochi. Una bella stanza in una grande casa: quella di Bettina!
Annina comincia ad esplorarla, percorrendo silenziosa i corridoi e le stanze.
Ci sono cose belle dappertutto: mobili lussuosi, quadri bellissimi e morbidi tappeti.
– Questa è una casa ricca, – si dice tra sé, – ho scelto davvero bene!

Ma la sua prima impressione è destinata a cambiare: le basta viverci un solo giorno per mutare idea.
Come mai? Perché i nuovi genitori sono sempre impegnati nel lavoro e in mille altri interessi: tutte cose che li tengono lontani da lei.
Perciò Annina trascorre quasi tutto il pomeriggio con la babysitter, mentre la mamma si dedica agli incontri con le amiche e alle chiacchiere al telefono.
Il papà al rientro a casa la saluta appena di sfuggita, senza un gesto affettuoso, neppure una carezza!
– Che delusione vivere qui! Povera Bettina, che peccato ... – conclude Annina, desolata.
Le sono bastate quelle poche ore appena trascorse, perché senza indugio lei chiami Letizia:
– Fata, Fata mia, vieni ... non voglio restare un minuto di più in questa terribile casa!

Meno male che la Fata è rimasta in ascolto. Aveva il presentimento che il cambiamento non sarebbe andato diritto al primo colpo. Ecco allora che lei si fa subito vedere e la rassicura:
– Sono qui, ora ti riporto indietro, nel luogo e nel momento dove la magia è iniziata, come se tu avessi sognato per un unico, solo secondo.
E veramente Annina si ritrova proprio davanti alla famosa vetrina, lì dove tutto era incominciato.
La Fata Letizia le chiede:
– Attenta, cara, hai sprecato già un’opportunità. Con chi vuoi provare a scambiarti adesso?

Ora Annina ha capito che non le conviene rischiare con chi non conosce abbastanza.
Quindi ha deciso di scegliere Mina, la sua compagna preferita.
È la più carina della classe. Tutti la cercano, desiderano giocare e stare con lei.
– Fata mia, voglio scambiarmi con Mina, la mia compagna: fammi diventare lei!
La Fata accetta la richiesta per questo secondo tentativo:
– Chiudi gli occhi, ti voglio accontentare ...
Il prodigio si compie nuovamente: Annina è diventata Mina ed ora sta proprio al posto della sua amica, che tanto le piace. Ha preso il suo aspetto ed è nella sua casa!

Ma anche stavolta ci sono sorprese inaspettate: Mina ha due genitori molto esigenti.
Loro pretendono da lei cose troppo impegnative, come assoluta puntualità e responsabilità!
Ad esempio, se lei arriva in ritardo a tavola o se non riordina perfettamente la sua stanza, viene castigata.
Le punizioni fioccano severe, anche per mille altri motivi.
Ed è raro il perdono, neppure di fronte a promesse e sinceri pentimenti.

Come si fa a resistere?
– Fata Letizia, ti prego, vieni a riprendermi, – implora Annina che non ne può più, – ho sbagliato! Diventare Mina non fa per me! I miei genitori, quando sbaglio, sono comprensivi e sanno perdonarmi!
La Fata acconsente e di nuovo annulla il secondo cambiamento.
Nuovamente, Annina si ritrova davanti alla stessa vetrina, là dove tutto era cominciato.

Adesso però la Fata l'avverte:
– Cara bimba, già due cambi non sono andati a buon fine. Non ti rimane che un terzo ed ultimo tentativo, che sarà quello definitivo, perché non potrai più cambiarlo e dovrai vivere per il resto della tua vita in quella identità!
Non fare scelte sbagliate. Non potrai tornare indietro una terza volta. Scegli bene, ti raccomando!

Ma Annina ha già deciso:
– Fata mia, ci rinuncio. Ho capito che io sto bene così come sono ora, come sono sempre stata.
Mi sono accorta che sono una bambina fortunata.
Non mi interessano più i bei vestiti di Bettina e neppure la bellezza di Mina. Ci sono cose più importanti: quelle che io posseggo e che ho molto care.
Voglio essere e restare me stessa, come sono ora!
– Lo sapevo che saresti arrivata a questa conclusione! – le dice la Fata Letizia, mentre scompare sorridendo in una nuvola rosa e azzurra.

Ora nel vetro è rimasto solo il riflesso di Annina.
Lei sta riguardando la sua immagine, dall'alto al basso, più attenta del solito.
Non era mai accaduto: ora si fa pure qualche sorrisetto tra questa o quella smorfietta.
Alla fine Annina conclude:
– Però, sono vestita bene e carina anch’io! Non me n’ero ancora accorta …

Ed anche voi, ragazzi miei, siete daccordo che è meglio restare e crescere così come si è nati, vero!

Ciao



G.A.

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