In febbraio c'è una festa importante. Sapete quale?
Sant'Agostino sta passeggiando nei giardini dell'Eden.
È proprio bello il sentierino che serpeggia tra cespugli verdi e aiuole fiorite di tutti i colori.
Il santo lo sta percorrendo pian, piano, mentre rilegge le sue Memorie.
Ma ora si è fermato, perché ha scorto un altro santo.
Ecco che lì seduto su una panchina c’è San Valentino, che se ne sta zitto e pensieroso, tenendosi la sua bella testa bionda tra le mani.
– Ehi, Valentino, cosa fai qui tutto mesto, mesto? – gli domanda premuroso.
– Sono triste e preoccupato, – l'altro gli risponde, – perchè si sta avvicinando la mia festa, il 14 febbraio, ma nel mondo la gente non mi considera più così importante come ero io una volta.
Agostino desidera consolarlo, perciò gli fa più accanto e lo rimprovera:
– Ma su, che cosa stai dicendo? I tuoi stimoli, i tuoi effetti sono sempre molto importanti per tutte le persone. Sono fondamentali per ciò che magari già è accaduto a loro o che dovrà certamente accadere.
– Una volta era così, ma oggi non più, – si rammarica San Valentino.
– Ma che dici? Tutti hanno almeno un momento nella propria vita in cui tu sei presente e diventi la sorgente, la forza, la spinta verso qualcosa di straordinario, nuovo e bello.
– Un tempo era così. Ma adesso, al giorno d'oggi, tutto è cambiato. Io potrei davvero ritirarmi e andarmene in pensione!
– Non sono d'accordo con ciò che dici, – gli ribatte Agostino.
Ma Valentino insiste:
– Allora guarda un po' laggiù nel mondo, non vedi che tra gli esseri umani è sparita la timidezza, non esiste più il romanticismo?
– Forse sì, un po’, ma non del tutto …
– È sparita la pazienza dell'attendere che ciò che si prova diventi veramente "amore".
Perchè quando le persone provano qualche attrazione, la consumano subito, come fanno d'istinto gli animali.
Ma quello, allora, non è amore, è uno stimolo fisico che viene dal corpo, non dall'anima!
– Beh, c'è davvero chi si comporta in quel modo, – ammette Agostino, – ma non sono tutti.
San Valentino insiste:
– Al posto di scambiarsi frasi affettuose o fiori, i giovani si scambiano stupidi selfie o foto di versacci od anche di parti intime del corpo, più o meno svestite.
– È vero, purtroppo talvolta avviene così ...
– Il 14 febbraio non è più la festa degli innamorati, come lo era una volta. Ormai è solo una ricorrenza tra mille, una festa commerciale, una cuccagna per pasticceri e cioccolatai.
Ed io, che dovrei abitare nei cuori, dove vado? Che ci sto a fare io, allora?
Nel mondo non esiste più l'amore. L'amore è morto!
Sant'Agostino gli si siede accanto e, battendogli la spalla, lo conforta:
– Su consolati. I giovani oggi sono frastornati dai tam-tam commerciali, dai social, dalle sprinte all'effimero, all'esteriorità, ma proseguendo negli anni migliorerano e torneranno a ridare importanza alle cose più vere e più serie. Perciò anche all'amore.
San Valentino alza lo sguardo verso Agostino con un barlume di speranza riacceso negli occhi e domanda:
– Come possiamo aiutarli? Come possiamo riportare l’amore nei loro cuori?
– La risposta è semplice, – risponde l'altro santo sorridendo, – dobbiamo essere presenti, anche se in modo invisibile e continuare a veicolare il messaggio dell’amore autentico, quello che unisce le anime, quello che richiede pazienza e comprensione.
– Ma come? – insiste Valentino, – la gente non ci ascolta più. Gli ideali sembrano lontani.
– Con le piccole cose, – risponde Agostino, – insegnando l’importanza dei gesti semplici: di un sorriso, di una parola dolce, di un momento di ascolto. Quando i giovani cominceranno a riscoprire il valore della connessione umana, allora si renderanno conto che l’amore non è solo un impulso, ma una scelta profonda.
Faranno un bel lavaggio al proprio cuore e lo metteranno a respirare il vento del sentimento ritrovato.
Ora un leggero sorriso si fa strada sul volto di San Valentino:
– Forse hai ragione. Magari non è proprio tutto perduto.
G.A. - 02/2025
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