Si fa un gran parlare di Intelligenza Artificiale con ChatGPT.
Ovviamente ho manipolato un po’ il testo prima di proporvelo.
Era da un bel po’ che desideravo provare anch’io: così l’ho fatto.
Ho richiamato il programma e gli ho detto: “scrivimi un racconto divertente sul cambiamento del carattere”.
La risposta è stata istantanea e sono rimasto davvero sorpreso del contenuto e dell’espressione linguistica corretta del testo.
Attenzione scrittori e giornalisti potreste restare senza lavoro …
Vi do qui sotto la mia versione, mentre da qua potete vedere l’originale fatto da TalkAI.
C'era una volta a Ridarolo, piccolo paese di collina, un tale di nome Gaio.
In contrasto col suo nome, lui era noto a tutti per il carattere burbero e il suo perpetuo muso lungo.
Da parte sua, Gaio si lamentava di avere pochi amici e di vivere in una triste solitudine, pesante come un macigno.
Mentre un giorno passeggiava vide in una vetrina un cartello che recitava: "Cambia il tuo carattere in soli 30 giorni. Se non soddisfatto, riavrai indietro i tuoi soldi!"
Assai interessato entrò in quel negozio per chiedere informazioni.
Il gestore, professor Sigmundo, con un sorriso stampato in faccia e occhiali a forma di cuore, molto affabilmente gli spiegò che lui teneva un corso speciale per trasformare le persone da burbere in creature gentili e cordiali.
– Io insegno trucchi e tecniche per essere più socievoli, – spiegò Sigmundo, mentre si dondolava su e giù sulla sua sedia e fece degli esempi così convincenti che Gaio decise di iscriversi al suo corso.
Alla prima lezione Gaio si presentò carico di entusiasmo.
Il professor Sigmundo iniziò con un esercizio di risata simulata:
– Dovete ridere come se fossimo su una giostra!
Anche Gaio, titubante, fece il suo tentativo:
– Ah, ah, … eh, eh! – ma gli sembrò di essere una gallina ammalata, nel pollaio.
Invece, gli altri partecipanti, si divertirono moltissimo mentre ridevano convinti, come matti.
Avendo fallito la prova, Gaio pensò di essere ancor più asociale di quanto avesse mai pensato.
Ma, col passare dei giorni e delle lezioni, cominciò a mostrarsi qualche piccolo successo.
Gaio imparò a dire cose carine e complimenti, persino al suo stesso riflesso nello specchio.
– Guarda che bel naso che hai, Gaio! – si diceva.
Stranamente, a volte se ne compiaceva; altre volte, invece, gli sembrava di recitare il testo di un’assurda commedia e persino il suo cane, Fido, lo guardava come se fossero entrambi caduti in un girone di matti.
Alla fine della settimana, il professore propose un esercizio di "abbracci per rompere il ghiaccio".
Gaio non sapeva se restare là o scappare. Quando, molto imbarazzato, tentò un abbraccio incerto al signore più vicino, questi tentò di liberarsi con un gesto insofferente.
Mentre Gaio si scusava con lui, tutti i presenti lo applaudirono per il coraggio dimostrato nell'aver tentato di farlo: una grossa soddisfazione per lui!
Dopo due settimane, Gaio cominciò a sentirsi diverso, come una marionetta che finalmente trova sintonia con le corde che la mettono in movimento.
Ad esempio, invece di brontolare con un secco “no” quando qualcuno gli chiedeva un favore, rispondeva:
– Certo, subito, – aggiungendo però, – spero non sia nulla di troppo faticoso.
Col tempo migliorò ancora di più e le persone notarono che Gaio sorrideva parecchio e persino riusciva a salutare senza esitazione.
Arrivò il giorno della festa annuale del paese.
Era stata da sempre il suo grande incubo, ma stavolta Gaio si sentì pronto per quell’evento speciale.
Indossò la sua cravatta preferita, quella di colore arcobaleno, e decise che avrebbe provato anche a ballare.
Infatti, dopo qualche momento di esitazione, si buttò in pista e, incredibilmente, si divertì, mentre Fido, cercando di stargli dietro, con la lingua di fuori, quasi quasi non riconosceva più il suo padrone.
Riemerse da quell'esperienza con la consapevolezza di possedere un nuovo, bizzarro e frizzante lato di personalità.
Alla fine del mese, come gli era stato promesso, il sogno di socializzare si era avverato e Gaio era diventato veramente un'altra persona.
Ma ben presto, riflettendo su quanto era cambiato, si rese conto che la trasformazione era stata forse eccessiva.
Per quanto fosse bello essere allegri e socievoli, in fondo, in fondo Gaio amava anche i propri silenzi ed il suo primitivo carattere ruvido. Decise allora che, anziché cambiare completamente, avrebbe semplicemente trovato un equilibrio tra le due versioni sperimentate di se stesso.
E così, nella sua nuova veste di "burbero-socievole", Gaio trovò il modo di godersi la vita, reagendo ogni tanto col suo originale carattere, riconoscendo che, in fondo, un po' di burberia e scontrosità ci stanno sempre bene!
E a Ridarolo vissero tutti felici e contenti, tra scortesie, abbracci goffi, lagne e contagiose risate.
G.A. - 08/2024
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