Ovvero: Psicodramma nell'Orto
Questo è un raccontino surreale e, magari anche un po' demenziale.
Ma che volete? Ci sono stati di mezzo i cin-cin delle feste e di capodanno ...
Pure oggi, come quasi ogni mattina, Nino sta facendo la sua visita nell'orto.
Dopo aver tolto ed eliminato le erbacce più in vista, comincia il giro metodico tra le aiuole, per riempire la cesta che s'è portato da casa.
Vuole raccogliere ciò che c'è di buono e maturo per il pranzo e per la cena.
Come prima verdura da mettere nel cesto, coglie un piccolo cavolfiore. Gli toglie le foglie esterne, più dure: così sarà buono per il minestrone o per la zuppa.
Là in fondo a destra c'è l'aiuola delle carote, con tanti ciuffi verdi, disposti ritti in righe ben allineate. Nino ne coglie un paio, cercando tra quelle giovani, nate da poco e le aggiunge alla sua raccolta, dopo averle ripulite con cura dai granelli di terriccio.
Così procedendo, mette pure nella cesta: una grossa patata, una sottile zucchina, due belle cipolle ambrate, un cespo di rosso radicchio, un piccolo sedano, un ciuffo di prezzemolo ed alcune foglie di aromi.
Quando passa nel filare dei pomodori, nonostante la stagione sia ormai al termine, riesce ancora a trovarne un paio d'un rosso ben vivo, maturi, ottimi da mangiare in insalata.
Nino mantiene nel suo orto anche un piccolo pollaio, con due, tre galline. Vale la pena di andar là a vedere se stamattina hanno deposto qualche uovo.
Benissimo! Eccone un paio, ancora tiepidi, pronti da portare in cucina.
Ed ora che ha terminato, Nino si avvia soddisfatto, con la sua cesta ben ricolma, verso casa sua.
Però, però, ascoltate ...
Tra le verdure che ha raccolto pare esserci una strana animazione.
Ad esempio c'è il Radicchio che sta protestando:
– Scusami Cavolo, mi sei rotolato addosso e stai schiacciando le mie foglie più belle. Mi farai fare brutta figura!
L'altro, cortese, ma seccato gli risponde:
– Però tu non chiamarmi Cavolo! Io sono un Cavolfiore e ... anzi, sarebbe più corretto chiamarmi Fiorecavol. Dovrei fare il mio esposto all'Accademia Della Crusca.
Nel discorso s'inserisce immediatamente la Zucchina:
– Ma allora, se lo fai tu, avrei anch'io la mia protesta.
Ed aggiunge:
– Di certo la mia è molto più importante della tua. Perché ne va del mio onore, del mio sesso: infatti io sono maschio, sono Zucchino e non Zucchina, come voi mi chiamate!
Adesso si fanno sentire anche le due Carote:
– Ma che chiasso state facendo qui! Con le vostre sciocche discussioni state disturbando le nostre riflessioni esistenziali!
– Ma di che Cavol..., pardon Fiorecavol, state parlando! – s'inserisce la Patata, – Che cosa mai voi, giovincelle e bamboccette, avete di esistenziale, su cui dover tanto riflettere?
Al che le Carote:
– Certo, che ce ne abbiamo, cara grossa cicciona! Noi non riusciamo a darci pace.
Dobbiamo capire se l'aiuola dove siamo nate, può dirsi fatta di quattro file e cinque colonne o di cinque file e quattro colonne.
Voi, coi vostri cicalecci non ci permettete di riflettere e di risolvere il dubbio angoscioso che ci tormenta!
Il Sedano non sa trattenersi ed interviene, ridendosela di gusto:
– Allora, per la prossima volta, ammesso che vi capiti ... ha, ha, ha ... dovete dire a Nino di seminarvi in un'aiuola quadrata!
Una delle Cipolle dorate commenta:
– Mi pare che stiate parlando di cose frivole e banali!
I problemi del mondo sono ben più gravi ed importanti delle vostre stupidaggini! Perché non pensate, ad esempio al "buco dell'ozono", di cui gli scienziati ci pregano da tempo di preoccuparci?
Il Prezzemolo ribatte:
– Hai certamente ragione, però tu, cara Cipolla, fatti un po' più in là, perché, buco o non buco che sia, mi togli tu l'aria, perché puzzi fin troppo ...
– Brutto maleducato ... è nella mia natura odorare così! – gli risponde lei risentita.
Chissà come avrà fatto a diventar un pensatore nel breve spazio di un solo mattino e restando in mezzo alla paglia del pollaio? Ma sta di fatto che ora c'è un Uovo “filosofo” che vuol dire la sua:
– Voi state parlando di sciocchezze! Dovreste vergognarvi dei vostri problemucci, mentre Schopenhauer ci dice che il nichilismo assopisce le menti e soltanto Nietzsche ci fa sperare nella nascita del SuperUomo ... pardon: SuperUovo!
– Uovo mio, caro, – ribatte il Prezzemolo, sornione, – ma nascerà prima il SuperUovo o la SuperGallina?
Il Pomodoro, che è il più saggio di tutti, forse perché ha ricevuto più sole degli altri, finalmente fa sentire i suoi rimproveri:
– Ma di che state cianciando!
Non avete capito, cari miei che scienza, filologia, filosofia, arte e via cantando ora non sono più importanti per noi?
Non avete ancora capito, ahimé, che tra un'oretta finiremo tutti noi a fettine nell'insalatiera, oppure a tocchetti nel pentolone del minestrone?
Nino ci ha raccolti per il pranzo e per la cena! E tutti noi finiremo là, sulla tavola della sua cucina, dove ci condirà o ci cucinerà!
La nostra bella vita sta per finire! Perciò cerchiamo di goderci i pochi minuti che ci rimangono!
Pensate a cose belle! Guardate lassù il cielo, le nuvole, la natura, i colori che ci circondano e godeteveli per quest'ultima volta!
Le due Carote cominciano a piangere. Seguono subito la Zucchina, il Radicchio e poi via via tutti gli altri.
In breve è tutto un coro di lacrime:
– Hii, hii ... hii!
Finalmente tutti hanno capito che cosa li aspetta!
– Hii, hii ... hii!
Il tragitto non era lungo e Nino ora è arrivato a casa.
Sua moglie comincia a svuotare la cesta con le verdure e commenta:
– Ma che sciocca idea t'è venuta stamane, d'innaffiare l'orto prima di fare la raccolta?
Lui guarda la cesta e, pensoso, si accarezza il mento.
Davvero non sa spiegarsi da dove sia venuta fuori tutta l'umidità che pure lui ora vede nella cesta.
Ma da buon saggio non replica.
Meglio non discutere, meglio non distrarre la moglie: sta preparando un ottimo minestrone!
G.A.
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