Il Cagnolino di Lego

Cari bimbi, vi piacciono gli animali?
Sentite un po’ che cosa succede in questa favola e come viene ricompensato chi sa essere generoso ...


Fabio è un bambino di otto anni e a lui, come a qualunque altro bimbo, piacciono molto gli animali.
Da tanto tempo desidererebbe avere un suo cagnolino. Lo ha chiesto spesso ai suoi genitori che però gli hanno sempre risposto:
– Ora hai tanto entusiasmo, ma quando ti passerà che cosa avverrà? Curarlo, custodirlo, portarlo a passeggio saranno nuovi impegni per la mamma e per il papà, ma noi non abbiamo sempre tempo da dedicare a quelle cose.

Senza arrendersi, Fabio ha provato a richiedere quel cagnolino in ogni occasione possibile: come regalo di compleanno, come dono da Babbo Natale, eccetera, ma i genitori gli hanno sempre confermato il loro no.
Ma ecco che un giorno gli viene una bella idea:
– Beh, se non posso avere un vero cagnolino, io però me ne posso costruire uno col mio Lego!
Infatti lui è molto bravo col Lego, ci gioca spesso e possiede una bella scorta di mattoncini e pezzetti di tutti i formati, di ogni colore e dimensione.

Il cagnolino di Lego Fabio, per prima cosa raduna dalle varie scatole i mattoncini bianchi del giusto formato, quindi quelli neri. Di questi ne occorreranno pochi, ma saranno importanti per fare il cagnolino più simpatico e carino.
Dopo aver raccolto i pezzi desiderati, si mette all'opera e in meno di un’oretta si è già costruito il suo animaletto. E’ piccolino, non molto alto, ha un bel musetto, nere le orecchie, nera anche la codina e si regge su quattro gambe ben snelle.

Fabio molto soddisfatto lo ammira mentre dice tra sé e sé:
– E’ proprio un bel cagnolino, lo chiamerò Chicco.
E’ davvero contento, ma è arrivata l’ora di fare i compiti per la scuola, perciò per un po' dovrà interrompere di giocare.
Appoggia però Chicco ben in vista sulla mensola che sta sopra alla sua scrivania. Da lì se lo potrà ammirare quando vuole e, infatti, non sa trattenersi di alzare ogni tanto gli occhi dal quaderno verso il suo nuovo amico.
Più lo guarda, più è contento di averlo costruito e non sa smettere di sbirciarlo e rimirarlo.

Ma cari bambini qui ora sta per succedere qualcosa di speciale.
Forse è la quinta volta che lo sta guardando con la coda dell'occhio e Fabio ha l'impressione che il cagnolino muova la testolina.
Non può davvero credere che sia avvenuto, perciò saggiamente commenta tra di sé:
– Non è possibile! Forse ho mangiato troppa cioccolata … – e riprende tranquillo a fare i suoi compiti.

Passano pochi minuti, ma alla successiva occhiata verso la mensola, Fabio ha di nuovo la stessa impressione: stavolta gli pare che il cagnolino stia muovendo la coda.
A voce alta dice, per scacciare il suo sogno:
– Ehi Chicco mi stai prendendo in giro? – e continua ad impegnarsi sul quaderno.

Quando ha terminato i compiti, Fabio va dalla mamma, le mostra il suo cagnolino e le chiede:
– Per favore, guardalo bene e dimmi se vedi qualcosa di strano …
Lei lo osserva per un po’ e alla fine commenta:
– E’ davvero simpatico, bravo Fabio!
– Ma non ci trovi qualcosa di strano? – insiste ancora lui.
– No ... davvero … che cosa dovrei vedere?
– Mamma, non ti pare che si muova? Cioè che ogni tanto giri la testa o scodinzoli?
– Veramente no, caro, non noto nessun movimento.
Allora Fabio le confida quasi sottovoce:
– Sai, a me pare invece che faccia proprio così.

La mamma sa che Fabio ha molta fantasia e lo comprende, allora lo chiama vicino a sé, lo accarezza e gli spiega:
– I bambini possono immaginare anche cose che non esistono. Un desiderio molto forte può far loro vedere anche ciò che non c’è.
Probabilmente, se avessi la tua età potrei anch’io illudermi che il tuo Chicco si muova …
Perciò non ti meravigliare, sono cose che si immaginano quando si è piccoli.
E’ giusto, è bello sognare, poi però bisogna saper tornare alla realtà e vedo che tu l’hai fatto, venendo a chiedere il mio parere.
E, prima di tornare ai suoi impegni, gli dà un bacio tra i capelli aggiungendo:
– E’ davvero bello il tuo Chicco, fallo vedere ai tuoi compagni!

La mamma gli ha dato una buona idea: l’indomani Fabio porta a scuola il suo animaletto di Lego.
Durante l’intervallo lo toglie dallo zaino per farlo ammirare agli altri bambini. Li chiama accanto a sé dicendo:
– Guardate che cosa ho costruito senza nessun modello!
Molti si complimentano con lui, anche se non mancano i soliti antipatici coi loro commenti cattivelli:
– Non è un gran ché … sono capace anch’io …
– Non l’hai inventato … l’hai copiato dal disegno sul coperchio della scatola …
– Perché non l’hai fatto più grande? Così non vale nulla …

La curiosità è durata solo qualche momento e già i compagni si allontanano per passare ai soliti giochi.
Lì è rimasto soltanto Gary, il bambino arrivato nella loro classe da una settimana. Se ne sta lì e ammira Chicco, affascinato, con gli occhi spalancati e allora Fabio gli chiede:
– Dimmi Gary, ti piace?
– Mi piace tanto … tanto … è molto bello e si muove da solo! – gli risponde.
Fabio resta di stucco, ed emozionato glielo richiede immediatamente:
– Veramente lo vedi muoversi?
– Sì … certo: muove la testa a destra e a sinistra e … scodinzola pure!

Sono bellissime quelle parole: ha trovato uno come lui, con la stessa fantasia e, forse anche gusti e desideri!
Preso da un impulso di simpatia non può far a meno di esclamare:
– Ehilà, sei della mia tribù! Anche tu sai sognare ad occhi aperti … dai … dammi cinque!
E dopo il bel, sonoro “ciack” aggiunge:
– Prendilo Gary, vedo che ti piace, te lo regalo davvero volentieri!

Tornato a casa Fabio racconta l’accaduto ai genitori. Loro restano stupiti, ma molto contenti di come lui si sia comportato generosamente col nuovo compagno di scuola.
Alla sera, dopo che il bimbo è andato a riposare, il papà e la mamma riprendono a parlare di ciò che Fabio ha fatto e si trovano d’accordo su una scelta nuova, importante.

Il cagnolino vero Volete sapere che cosa hanno deciso?
Di prendere a Fabio un vero cagnolino!
Infatti, il babbo si dà un gran da fare: l’indomani gira più di un negozio di animali alla ricerca di un cucciolo bianco, con orecchie, coda e ginocchia nere. Alla fine, eccolo ... proprio come lo voleva!
E dopo qualche giorno, mentre si sta alzando, Fabio se lo trova accucciato accanto al suo lettino ed esclama gioioso:
– Evviva! Sei tornato Chicco … sei proprio tu!
La mamma e il papà se ne stanno dietro la porta per cogliere la sua reazione e commentano sottovoce.
Il babbo:
– Dai … per ora lasciamoglielo credere!
E la mamma aggiunge:
– Quando oggi a scuola saprà che Gary ha ancora il Chicco di Lego, sarà ancora più felice!





G.A.

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