Ricordare o Dimenticare?

E’ meglio ricordare o è meglio dimenticare?
La risposta è facile: è bello ricordare i momenti lieti e felici, mentre è brutto ricordare le cose tristi, spiacevoli e tutto ciò che ci ha fatto soffrire.
Ma nella memoria ci sono sia questi che quei ricordi!


È venerdì, siamo davanti alla scuola ed è l'ora dell'uscita degli scolari.
Proprio così, infatti, ecco che stanno arrivando. Due giorni di festa li attendono, perciò tutti, o quasi tutti, sono allegri e vivaci. Pensano alle cose divertenti che potranno fare nel weekend.

Ma là ce n'è uno meno contento: è il nostro Nino.
Come mai non è gioioso come la maggior parte dei compagni?
Lui è amareggiato da questo pensiero:
– Che brutto weekend ora mi aspetta! Sono indietro nella poesia da imparare a memoria. So bene soltanto le prime due strofe ... ahimé, me ne mancano ben altre quattro e purtroppo non riesco a farmele entrare in testa.
È vero: Nino, che frequenta la terza media, ha molta difficoltà quando deve memorizzare. Perciò sabato e domenica dovrà spendere parecchie ore su quella benedetta poesia.

Per distrarsi da questo pensiero, ha preso la strada un po' più lunga nel tornare a casa, quella che passa accanto al luna park, che da qualche giorno è arrivato in città.
È appena pomeriggio, ma c'è già abbastanza animazione tutt'intorno. Infatti, oltre alle giostre ed ai giochi che aprono alla sera, ci sono bancarelle, stand e carrozzoni già in attività, coi gestori che invitano a sperimentare le loro attrazioni.
Pur senza visitarli e senza comprare nulla, è interessante guardare le merci esposte e le persone che si muovono lì intorno. È davvero una bella distrazione immergersi in tutti quei colori, in quelle voci, in quell'atmosfera.

Nino ora ha visto un tendone che lo incuriosisce più di ogni altro. Ha un’insegna stranissima, che in grossi caratteri. dice: "Maga Mnemosine – Ricordare o Dimenticare?"
Si è bloccato lì davanti, molto stupito e si domanda:
– Sarà proprio vero? Questa sarebbe la cura giusta per la mia memoria!

L'incontro con la Maga La Maga Mnemosine lo nota e gli sorride dall’ingresso della tenda. Lui allora si fa coraggio, le si avvicina e le domanda:
– Signora, quello che lei fa qui mi aiuterebbe ad imparare a memoria una poesia?
– Certo, caro, se hai bisogno di ricordare senza fatica ciò che studi, io posso darti proprio quello che ti occorre, per la poesia e per ogni altra fatica dello studio, – gli risponde lei, con un sorriso molto convincente.
– Scusi … e quanto costa?
– A te posso fare un piccolo sconto. Ti basteranno 10 euro.

Nino si fruga in tasca. Ha con sé soltanto i suoi piccoli risparmi di questo mese, frutto delle sue rinunce a qualche merendina e pacchetto di figurine.
Cerca e recupera fino all'ultima monetina e mostrandogliele sul palmo della mano, dice:
– Signora, sono un po' di meno, ma non ho altro. Vorrei tutta la memoria in più, che mi può dare per questa cifra!
– Va bene, caro, ma il mio intervento è sempre lo stesso. Io farò crescere la tua memoria, ma di quanto aumenterà, dipenderà soltanto dalla tua reazione.
– Spero che sarà parecchia ... – mormora Nino.
– Su entriamo, – dice lei accompagnandolo nella tenda ed accostando il telo d'ingresso.

In quella penombra non c'è nulla di strano, soltanto due sedie accanto ad un tavolino, con un candeliere e due candele: una rossa e l'altra azzurra.
La Maga Mnemosine gli spiega:
– Accenderò ora la candela rossa, quella che, con il suo colore ed il suo profumo, ci aiuterà a far crescere la tua memoria. Tu devi soltanto guardami ben fisso negli occhi, senza muoverti e senza timore. Non durerà più di un minuto.

I due si siedono uno di fronte all'altro, mentre il fumo della candela comincia a spargersi con un odore intenso, di mughetto e myosotis.
La seduta Appena Nino incrocia gli occhi della Maga, avverte una strana sensazione: lei lo sta ipnotizzando e in pochi secondi lo addormenta.
Nino sta sognando di salire per una lunga scala a chiocciola, che ad ogni giro diventa sempre più larga e che sembra non finire mai.
Finalmente arriva il risveglio, che la Maga provoca battendo rumorosamente tre volte le mani.
Subito lei lo tranquillizza:
– Tutto fatto, caro, abbiamo finito. Come ti senti ora?
– Un po' stordito ... ma è cresciuta la mia memoria? – chiede lui, preoccupato.
– Ti assicuro di sì. Se vuoi puoi già metterla alla prova.

Nino non se lo fa dire due volte. Va con la mente al pezzo di poesia già imparato e ad alta voce comincia a declamarlo tutto di seguito, senza alcun inceppo né esitazione. E, non si ferma dopo le prime due strofe, perché gli escono di bocca, spontaneamente, anche le parole delle prime rime successive, quelle che ancora non era riuscito ad imparare!
– Che bellezza, Maga mia ... funziona davvero! – esclama lui tutto eccitato.
– È come ti avevo promesso, – risponde lei ed aggiunge – se ne avrai bisogno, potrai tornare da me. Io sarò qui di nuovo il mese prossimo.

Nino, giunto a casa va difilato nella sua cameretta, apre il libro della poesia e se la legge tutta d'un fiato. Passa poi in cucina dalla mamma e le chiede:
– Per favore, mi controlli se ho imparato la poesia? Puoi ascoltarmi subito?
La mamma interrompe le sue faccende, cerca gli occhiali, si siede e lo accontenta. Lui attacca subito a ripetere le rime e, senza alcun tentennamento o pausa inutile, arriva chiaro e sicuro alla fine dell'ultima strofa.
– Bravissimo! Neanche un errore, Nino, – dice lei soddisfatta.
– Evviva ... evviva! – esclama lui saltando di gioia.

L'indomani ha altre conferme della memoria formidabile che ha acquisito.
Gli basta leggere una sola volta qualunque testo, che subito sa ripeterlo alla perfezione per intero. Così pure sa ricordare, parola per parola, ciò che ascolta dalla TV, dai genitori o da qualsiasi persona.
Infatti è come se davanti agli occhi gli scorresse un testo stampato che lui, senza fatica, non deve far altro che leggere.
La sua memoria ora non ha limiti! Basta con la noia e la fatica di ripetere e ripetere …!
Gli sembra di aver raggiunto il massimo assoluto di soddisfazione e di gioia

Cari lettori, pensate che Nino potrà continuare a restare così contento come lo è in questi primi giorni?
Credete che non avrà nulla da rimpiangere?
Ve lo chiedo, perché in realtà non è buona cosa conservare sempre i ricordi perfetti ed intatti di ogni cosa.
Per ognuno di noi, nel passato c'è sempre qualche ferita!

Anche Nino, pur se giovane, ha vissuto alcuni momenti brutti e tristi: la malattia del nonno, il pericolo e la paura nell'incidente di un anno fa, la finta amicizia del compagno a cui era tanto affezionato. Ed altri, altri ancora da dimenticare.
Ma adesso la sua memoria eccezionale fa sì che, quando lui va col pensiero a sfiorare quelle brutte tracce del passato, non riesca più a mandarle via.
Sono ricordi che ora rivede vividi e perfetti come se stessero succedendo nel preciso momento in cui li pensa.

Povero Nino!
Meglio era certamente prima, quando c'era l'effetto del tempo, che lavorando sopra ai ricordi, li sfumava, li addolciva o li cancellava del tutto.
Meglio era prima, perché i ricordi tristi raggiungevano il cuore, solo se andava lui a cercarli, per desiderio di ripensarli.

Ecco perché dopo il primo entusiasmo già si è pentito del cambiamento avvenuto nella sua mente. Così, da qualche giorno, nel tornare a casa dopo la scuola, lui ha preso a ripassare per la strada dove aveva incontrato la Maga Mnemosine, sperando di ritrovarla.
E finalmente, dopo un mese circa, rieccola con la sua tenda; stavolta non nel luna park, ma in mezzo ai banchi del mercato settimanale.

Anche lei lo riconosce e gli sorride. Nino le si avvicina senza esitazione e le dice tutto d'un fiato:
– Per favore, Maga, può togliermi un po' di questa memoria che mi ha dato?
È troppa, non ne voglio così tanta.
Mi fa star male, perché mi ricorda troppo bene anche le cose più tristi.
Nella sua insegna c'è scritto "ricordare" ma anche "dimenticare". Adesso vorrei appunto che lei mi aiutasse a dimenticare!

La Maga, che ha capito cosa gli è successo, se ne duole:
– Purtroppo qualche volta capita che la crescita della memoria esca dai limiti più opportuni. Però, caro ragazzo, io non ho una "via di mezzo", cioè: o resti come sei ora o ritorni a come eri prima del mio intervento. Che cosa preferisci?
– Visto ciò che mi è accaduto, preferisco tornare alla fatica nello studio di una volta, piuttosto che tenere accesi nella mia mente dei ricordi troppo brutti.
Perciò rinuncio, riprenda pure la memoria che mi ha dato, non la voglio più!

Nino glielo chiede con decisione. La Maga se n'è convinta e lo fa accomodare nella tenda per accontentarlo.
Si siedono e lei accende la candela azzurra, che racchiude essenze di fior di loto e lavanda. Subito si sparge tutt'intorno il suo fumo coi suoi aromi. La discesa a chiocciola
– Sarà, più o meno come l'altra volta, – annuncia lei, – ormai sai come funziona.

Sotto allo sguardo intenso della Maga, Nino perde subito conoscenza e comincia a sognare.
Stavolta sta discendendo un'altissima scala a chiocciola, di vetro trasparente.
Ad ogni giro, diventa sempre più stretta, ma sembra lo stesso non finire mai.
L'ansia cresce sempre più, ma, per fortuna, ecco il battito di mani della Maga, che spegne il suo sogno e lo riporta alla realtà.
– Abbiamo finito, – dice lei, – stai bene, vero?
– Si, benino, solo un po' stordito ... ma sono davvero guarito?
– Certo, caro, puoi stare tranquillo: sei tornato esattamente quello di prima … e non mi devi nulla, – gli risponde.
– Oh ... grazie, – esclama Nino.
– Allora ciao, ma mi spiace di non averti potuto aiutare come desideravi, – si rammarica lei, dalla soglia della tenda.

Nino già s’è allontanato di qualche passo, ma si gira ancora per salutare la Maga e le grida:
– Scappo subito a casa, devo ripassare, perché domani ho l’interrogazione di Storia!

—o—

Beh, posso dirvi che Nino non farà stavolta la solita grande fatica.
Sarà per caso o perché gli è rimasta qualche briciola della super-memoria avuta dalla Maga Mnemosine?


Libro studio


PER I PIU' CURIOSI
- Mnemosine
Nella mitologia greca Mnemosine è la dea della Memoria. Ed è anche la madre delle nove Muse, figlie sue e di Zeus.
- I colori
Il Rosso è un colore stimolante che accresce le energie e la memoria.
L'Azzurro dà sensazioni di relax e spensieratezza.
- I profumi
Secondo alcune tradizioni il Mughetto dona forza e migliora la memoria.
Pure il Myosotis si associa alla memoria, infatti, il suo nome alternativo è Nontiscordardimè.
Il Loto, al contrario, è il fiore dell'oblio.
La Lavanda, che, nell'acqua delle abluzioni aiuta a rinfrescare il corpo, può ripulire col suo profumo anche l'animo e la mente.





G.A.

Ritorno agli altri Racconti



© Copyright Giorgio Altichieri – 11/2017 Tutti i diritti riservati.