Come una Nuvola

Cari bimbi, ascoltate che cosa succede quando abbiamo nel cuore un dispiacere … perché possiamo anche soffiarlo via e farlo diventare: polvere nel vento.



Oggi Betty è un po' imbronciata e si comporta in modo diverso dal solito. E’ da un po’ che è uscita in giardino e, tutta sola, sta guardando il cielo.
Il nonno ha visto che si sta comportando stranamente; è uscito pure lui e le si è seduto accanto. Ha capito che dei brutti pensieri causano la malinconia della sua nipotina e vorrebbe aiutarla a cancellarli.
Dapprima gliene chiede il motivo:
– Dimmi cara, che cosa ti succede? Ti vedo un po’ avvilita.
Ma sembra che Betty non sappia neppur lei la causa di quei crucci oppure che non desideri parlarne:
– Ma nulla, nonno, … non ho proprio nulla … – lei si schermisce.

Il nonno sa che quando Betty si comporta così è inutile insistere direttamente. Occorre invece aggirare l’ostacolo, percorrendo qualche strada traversa.
Così, dopo un lungo silenzio, durante il quale entrambi ammirano senza parlarsi la valle ed i monti tutt’intorno, lui riprova con la nuova tattica: La valle e la nuvola
– Bambina mia, che cosa stai guardando?
– Nonno, quella nuvoletta bianca, là, attaccata alla cima della montagna.
– Anch'io la sto guardando da un po’ … – lui conferma, – è una bella nuvoletta.
– È come se fosse fatta di fiocchi di cotone, vero nonno … ?
– È da poco che è arrivata nella nostra valle. Ha superato la catena dei monti e per ora se ne sta attaccata là, al cocuzzolo più alto.
– Sì è vero, mi sembra che poco fa non ci fosse …

Dopo un attimo il nonno prosegue:
– Nell'altra valle, laggiù da dove è arrivata, le nuvole sono più grosse e più scure. Le vedi?
– Sì, il cielo è quasi nero: là forse ora sta facendo temporale …
– E’ possibile cara, ma qui da noi, la nuvola si è schiarita, ora è bianca e continua a sfrangiarsi ed a rimpicciolirsi. Per oggi, qui temporali non ce ne saranno di certo.

Il nonno pian piano appoggia il braccio sulla spalla di Betty e le confida:
– Sai bimba mia, che pensiero mi è venuto?
– Dimmi pure, nonno ...
– Penso che questa valle sia come il tuo cuore e che la tua tristezza corrisponda a quella nuvola.
Per fortuna la nuvola non resterà qui per molto: tra un po’ sarà sparita completamente, vedrai.
Quello che adesso ti rattrista e che ti pesa nel cuore è come quella nuvola: non è che una piccola cosa, destinata a passare ed ad andarsene.
Ma tu puoi aiutarla perché se ne vada via più in fretta: pensa ad una cosa bella. Pensa a qualcosa che ti piace, che hai fatto oggi o ieri o che potrai fare domani!

Dopo un lungo silenzio Betty s'accosta di più al nonno, per fargli capire che crede nelle sue parole e che ha già aperto una breccia nella sua malinconia. Ed infatti, dopo poco lei gli domanda:
– Tu dici che il tempo riesce a cancellare le piccole tristezze … ma se dovessi avere un dispiacere molto grosso, nonno, ... grossissimo, come farò io a mandarlo via?
– Beh, potrai vincere anche quello.
Come sai, qui nella valle accadono anche grossi e tremendi temporali, ma pure quelli, alla fine, se ne vanno: merito della forza del vento che spinge via tutte le nuvole e del calore del sole che le dissolve.
– E’ vero, … anche i temporali più forti, brevi o lunghi che siano, finiscono sempre.
– Proprio così bimba mia, le due forze che riescono ad allontanarli sono il vento ed il sole.
– Sì nonno: il vento ed il sole.

– Cara Betty, anche per le mie o tue tristezze più grandi possiamo fare il paragone con ciò che il vento ed il sole fanno nella nostra valle.
Il vento corrisponde alla forza della mente, al nostro pensiero, al ragionamento con cui ricerchiamo la soluzione più adatta.
Quando la troviamo, le difficoltà si sbriciolano e non diventano altro che polvere nel vento …

– Giusto: il vento corrisponde alla forza della mente. E’ un bel paragone, però nonno, il sole a che cosa corrisponderebbe?
– Bambina mia, il sole è altrettanto importante, anzi: è importantissimo!
Perché lui è la forza del cuore.
E la forza del nostro cuore cresce quando riceve affetto ed amore: quanto più ne raccoglierà, tanto più saprà sprigionare il calore che scioglierà le nuvole di ogni tristezza e dispiacere.

Betty ora sembra più rilassata e serena.
Le è tornata la voglia di andare a giocare, però prima di staccarsi vuole dimostrare di avere capito:
– Allora, ti voglio dare io un po’ di sole, nonno mio: questa carezza te la meriti davvero!


Carezza



G.A.

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