Si può fare

Le tre parole "si può fare" sono diventate lo slogan di uomini politici, nella scia del motto "yes we can" usato da Barack Obama, quando era candidato presidente degli Stati Uniti.
Nella mia storia sono invece la risposta che il protagonista, un bravissimo Mago, dà ripetutamente ad una bimba.
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C'era una volta un Mago bravissimo. Forse era davvero il Mago più bravo del mondo.
Aveva fatto sempre tante, belle magie e stupendi incantesimi.
In gioventù aveva vinto importantissimi riconoscimenti e se non aveva vinto il Nobel, era stato solo perché la specialità della magia non c'è ancora nel regolamento di quel premio.

Ma era già da parecchio tempo che nessuno più gli chiedeva di realizzare le magie. Sembrava proprio che nessuno avesse più bisogno di lui.
All’inizio se n'era dispiaciuto, perché gli piaceva molto ciò che aveva fatto sino ad allora, poi però se n'era fatta una ragione:
– Le mie magie non interessano più la gente, allora mi ritiro in pensione. Ho sempre tanto desiderato di potermi riposare e ora lo posso fare. Perciò mi ritiro: sono proprio stanco.

Il Mago si scelse un bel prato, si sdraiò sotto ad un magnifico albero e si mise ad osservare le nuvolette bianche nel cielo. Il Mago riposa
– Che bello oziare così senza far niente! – rifletteva tra sé e sé.
Ma quel momento di pace durò poco.

Infatti, ecco arrivare proprio lì un bambina, Pinuccia, che sta inseguendo un bella farfalla azzurra. Correndo col naso all'insù quasi, quasi inciampa sulla grossa borsa in cui il Mago tiene i suoi strumenti.
– Scusatemi signore, non l'avevo vista davvero! – dice subito, gentilmente.
– Non preoccuparti, cara, l'importante è che tu non sia caduta.
Ma essendo Pinuccia una bimba un po’ curiosa gli domanda:
– Mi scusi, cosa sta facendo qui tutto solo?
– Sono un Mago in pensione e mi sto riposando.
– Veramente? Un Mago che sa fare le magie? – domanda Pinuccia molto interessata.
– Certo, ne ho fatte di tutti i tipi, tra cui anche dei prodigi impensabili che non puoi neppure immaginare!
– Non è che mi sta prendendo in giro, vero, signor Mago? – ribatte la bambina.
– No davvero! Dai mettermi alla prova? – incalza il Mago desideroso di esibirsi.
Il corvo – Signor Mago, è capace di far parlare quel corvo che sta lassù tra questi rami?
– Certamente! si può fare! – risponde il Mago e, immediatamente dopo, si sente l'uccello tra le fronde:
– Certamenteee ... sii può faaare – che ripete la frase gracchiando.
Ma Pinuccia commenta:
– Forse l’ho scelta troppo facile. Ne devo pensare un'altra più difficile.
L'arcobaleno Allora chiede:
– E’ capace di far venire l'arcobaleno adesso, anche se non c'è nessun temporale?
– Sì, si può fare, guarda un po' in alto, verso est ... – risponde il Mago.
E Pinuccia si gira da quella parte e vede là davvero uno stupendo arco multicolore che abbellisce quel pezzo di cielo!

A questo punto Pinuccia si è quasi convinta, però vuole la conferma con un'ultima magia.
L'oro Si sforza a pensarne una più complicata … la trova … e allora domanda:
– Signor Mago, sa trasformare questo mucchio di sassi in oro?
– Si può fare, non è difficile per me. Però non lo voglio fare, perché troppa ricchezza porta solo dolore, – ribatte il Mago, – perciò chiedimene un'altra.

Pinuccia si prende il mento tra le mani e resta un attimo seria e pensierosa. Poi un lampo di soddisfazione passa nei suoi occhi e allora chiede:
la bontà nei cuori – Signor Mago, lei è capace di far diventare buone tutte le persone della terra?
Il Mago resta un attimo sorpreso dalla richiesta, poi, un po’ rammaricato, risponde:
– No, cara, non si può fare! Ogni uomo deve cercare da se stesso la strada per diventare più buono. Io non posso intervenire in queste cose, perché si tratta di uno sforzo personale, affidato alla volontà di ciascuno di noi.

Pinuccia, invece di gioire per aver scovato una magia impossibile per il Mago, resta un po’ rattristata dalla risposta. Poi prova ad insistere:
– Ma davvero, davvero lei signor Mago non può fare niente? Neppure aiutare una persona almeno in qualche occasione?
– Beh, Pinuccia, potrei cercare di mettere qualcuno nell’occasione di comportarsi bene. Però dipenderà solo da lui se vorrà rispondere con cuore buono o no. Io lo posso mettere nella situazione “favorevole” per essere buono.
– Sarebbe bello, signor Mago, questo allora lo può fare?
– Sì cara Pinuccia, si può fare! E tante grazie a te che mi hai suggerito una bella idea per essere ancora utile. Mi dedicherò da subito a realizzare questa tua richiesta.

E il Mago tutto contento raccoglie subito la borsa coi suoi strumenti e si avvia salutando:
– Ciao Pinuccia, vado a lavorare. Sei davvero una bambina molto saggia!

La borsa del Mago



G.A.

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